Fastidiose novità per i turisti. Ecco la tassa sui vulcani

Creato il 22 dicembre 2013 da Makinsud

 Se avete deciso di trascorrere le vostre vacanze alle pendici dei vulcani, potreste andare incontro a una spiacevole quanto incresciosa notizia: alle vostre spese dovreste aggiungere fino a cinque euro in più. Non si tratta di uno scherzo, ma di un emendamento del senatore trapanese Antonio D’Alì,  al decretolegge denominato “Salva Roma”, che è stato approvato dall’Aula del Senato.

L’imposta verrà estesa a tutte le aree vulcaniche in Italia, pertanto i Comuni interessati sono prevalentemente quelli meridionali: ovvero le località situate in prossimità del Vesuvio, Ischia, Stromboli, Lipari, Vulcano, i Comuni a ridosso dell’Etna, Pantelleria. La tassa potrà essere riscossa dalle guide locali.

Il provvedimento già presume che i Comuni che hanno sede giuridica nelle isole minori o nel cui territorio vi siano isole minori possono applicare, al posto della tanto discussa tassa di soggiorno, una tassa di sbarco di 2,50 euro. Tuttavia, questa imposta potrà salire fino a 5 euro in determinati periodi di tempo: l’emendamento, approvato in Commissione e firmato dall’Aula, prevede, nello specifico, la possibilità per questi Comuni di introdurre l’imposta “in relazione all’accesso a zone per motivi ambientali disciplinate nella loro funzione, in prossimità di fenomeni o attività di origine vulcanica”.

La norma è stata inserita nel provvedimento 1149, un disegno di legge denominato “Misure finanziarie urgenti in favore di regioni ed enti locali ed interventi localizzati nel territorio”. Il decreto legge si occupa un po’ di tutto, dai debiti delle ferrovie campane ai rifiuti di Roma; passando per l’imposta di sbarco sulle isole minori. Ed è proprio ai commi 19-20 che spunta la tassa.

Si tratta di un’imposta che, a seconda delle previsioni, andrà incontro a numerose discussioni e dibattiti, come in passato è già avvenuto per la famosa tassa di soggiorno. L’elemento che fin da subito suscita perplessità e controversie è il fatto che l’imposta è destinata, come confermano le stesse parole del decreto legge, al Comune di Roma. Una ulteriore questione da non sottovalutare inoltre, riguarda l’immagine che sarà fornita ai turisti – soprattutto stranieri – che verranno in vacanza in quelle terre che, per il particolare fascino che le contraddistingue, non meritano di essere svilite da una tassa per godere della loro bellezza.


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