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Fate la nanna coscine di pollo

Da Paolob
Sta ritornando l'insonnia, aiutata dall'allergia primaverile, in agguato da giorni e ieri esplosa in tutta la sua virulenza.
Sono sveglio dalle 2,45 di stanotte. Potrei benissimo mangiare e andare a letto e il mio fisico non si offenderebbe.
L'insonnia è una peste che mi porto dietro da decenni.
Prima pensavo dipendesse dai 'pensieri', dai problemi, dalle preoccupazioni.
Poi, una volta capito che il mondo gira lo stesso anche senza di me, pensavo che tutto sarebbe rientrato e che avessi riempito le notti di sogni e incubi, piuttosto che di letture, visite fugaci alla Tv e occhi sbarrati sul soffitto.
Invece no!!
La cattiva compagna delle tenebre continua imperterrita, minacciosa.
L'insonnia ha due facce.
Una positiva. E' quella che ti regala ore impensate alla vita. Quella che ti aiuta a fare quelle cose che non sei riuscito a sbrigare durante la giornata.
E cioè:
- leggere ancora di più
- scrivere
- smarcare lavoro arretrato
- ascoltare musica
- guardare gli Squali mentre dormono
All'elenco dovrei aggiungere, per meglio ottimizzare il tempo 'regalato':
- stirare
- pulire
- insomma fare qualcosa di utile anche agli altri.
La seconda molto negativa. E' quella che ti rende la giornata a seguire molto complicata, rincoglionita direi con un eufemismo, comunque poco brillante.
In più appena la maledetta ti prende e ti porta via con sè, prima di alzarti definitivamente sconfitto, passano minuti di vera angoscia in cui cerchi di non farti catturare, in cui tutto il mondo e tutti problemi ti cascano addosso con un peso specifico moltiplicato, in cui hai la certezza che del doman non c'è certezza.
Brutto, molto brutto.
La mattina, dopo essere riuscito a recuperare qualche ora di sonno, il risveglio è molto doloroso. Nel fisico.
Il tutto però viene accelerato dalla calata degli Squali, che in pochi secondi ti svegliano, ti strapazzano, ti avvolgono, ti pizzicano, ti massacrano.
Meglio di una doccia gelata.
E al posto della piva classica alla mattina si esce con il sorriso nel cuore.

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