Dev'esserci una qualche spiegazione a questa necessità di inscatolare tutte le cose. Paura di non trovarle. Paura che si rompano. Paura che siano fuori posto.
La mia camera è una scatola con dentro mille scatole che contengono altre mille scatole.
Ah ecco un'altra cosa che mi piace tantissimo comprare: scatole. Di cartone decorato, di plastica, legno vero e finto. Alcune volte le ho fatte con le mie manine, ho anche fatto quel famoso tutorial della scatola ritagliata dall'interno del libro, che ora è disperso in mezzo alla libreria con dentro tutti i miei ori, alla faccia della cassaforte nascosta.
Ma adesso basta scatole, che è il turno dei barattoli.
È un po' bruttina la parola barattolo, questo suono un po' duro ma anche dolce con quell'-olo che fa tanto sette nani.
Sto riempiendo ogni superficie abitabile della mia camera con barattoli in vetro vuoti e pieni. Nelle ultime settimane ho praticamente rincorso la mia famiglia per verificare prima che ogni barattolo di marmellata o carciofini o yogurt fosse buttato se era carino e particolare o già presente nella mia collezione. Adesso, che ho finito di setacciare la dispensa, ho iniziato a comprare le cose appositamente per poi usarne i barattoli: non so quando finirò la scorta da caserma militare di olive, ho preso una nuova marmellata e degli asparagi sott'olio [bleah]. Nutro grandi speranze per il vasotto gigante di pesche sciroppate comprato ieri, penso di metterci dei fiori.
Ho addirittura comprato una candela profumata, io, che non sopporto i profumi, perché aveva un vasetto carino e opaco, cosa che manca alla mia collezione.
Ma aspetta, ora che guardo la foto mi torna in mente che questo post non doveva parlare di barattoli ma di quel barattolo lì, quello con i soldi dentro, e di quello che devo farci. Vabbè fa niente, la prossima volta.
Comunque è colpa di Tumblr.