Father and Daughter

Creato il 30 dicembre 2011 da Eraserhead
Potere dell’iterazione: tutto cambia, niente cambia.
Il cortometraggio dell’olandese Michael Dudok de Wit che gli valse un Oscar nel 2001 riassume dentro 8 indimenticabili minuti la vita di una figlia che aspetta il proprio padre.
La ripetizione del gesto (lei che continua a presenziare sul luogo del distacco) si accompagna alla mutazione progressiva del tempo (lei che invecchia), così abbiamo a che fare con una continua transizione verso i successivi passaggi della vita e allo stesso tempo una sedimentazione del sentimento. Il tempo passa ma l’amore verso il padre no, e la ruota della bici diventa manifesto di una perenne ciclicità.
Il tratto essenziale dell’autore squaderna il cuore delle cose, spoglia, sottrae, sfronda.
La china disegna su un fondale color autunno il minimo indispensabile: due alberi sfumati, una linea che si fa terreno da percorrere in bicicletta, dei ghirigori che diventano acqua da contemplare speranzosi.
La musica è in totale sintonia con le immagini e prende lo spettatore per mano in un frammento filmico che contiene la sintesi sublime del concetto di malinconia.
Malinconia che si tramuta in commozione nell’impareggiabile finale che sfugge ad ogni tentativo di descrizione.
Father and Daughter: lacerante Capolavoro.

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