In cerca di un pronto riscatto dalla gara spenta di domenica scorsa, terminata quasi strisciando sulle ginocchia, la StrArona di ieri sera costituiva un buon banco di prova per testare le mie condizioni in un periodo contraddistinto da generale fiacchezza. Il giorno prima mi ero fatto controllare le gambe dal massaggiatore, il quale si era meravigliato di quanto fossero contratti i polpacci. Ecco perché iniziavo gli allenamenti con nelle gambe la sensazione di averli appena finiti! Un massaggio con tecar mi riportava pronto a scalpitare in condizioni normali. Un’occhiata alla bilancia evidenziava poi un aumento di peso di quattro chili dai sessantotto iniziali che considero il mio "best of". Al momento due li ho già persi e gli altri seguiranno. Ad Arona incontro Stefano nelle vesti di fotografo e poi TEO (che farà un'ottima gara) insieme alla sua dolce metà. Lo trovo molto pimpante; ci scaldiamo insieme e ci schieriamo già ai confini del sudore in un’accalcata folla compressa contro la linea della partenza. Il giudice Fidal sgrida quelli che non indossano la divisa sociale (la maggioranza) e rincara la dose anticipando che all'arrivo costoro "saranno messi da parte" ; roba che fa immaginare vagoni piombati pronti a partire per destinazioni ignote. La minaccia suscita perlopiù risatine e commenti sarcastici.
Andare piano vuol dire farsi travolgere, almeno nelle fasi iniziali, così il primo chilometro sono a 3:54 ma non è una buona notizia in una gara tecnica come quella. Perché una parte di percorso poi s’incunea entro strette viuzze con diverse curve a gomito che spezzano il ritmo. A questo contribuiscono pure uno stretto ponticello in stile giapponese dal fondo di legno, e alcuni scalini. Due giri. Nel primo dai 3:54 tocco una punta massima di 4:15; nel secondo, a partire da 4:06 termino l'ultimo chilometro a 4:24, stanco e poco soddisfatto.
Media complessiva 4:11 al chilometro.
Considerazioni: le gare corte non fanno per me. Ho bisogno di tempo per carburare e il "dare tutto subito" per me si traduce in "spendere tutto subito" per poi finire boccheggiando. Se invece partissi più lento, non penso avrei poi la forza di recuperare il gap.
Forse ha ragione la trainer nel dirmi che non mi devo più aspettare dei gran "balzi avanti " nei miglioramenti quanto invece dei progressi minimi, fatti di secondi. Da Arona torno però con la consapevolezza che la debacle di domenica è ormai solo un ricordo.
Un saluto a tutti.