Il tg5 riporta alla memoria il caso di cronaca della piccola Maddie. Nel giorno dell’ottavo compleanno di Madeleine McCann, la bimba di cui si sono perse le tracce nel 2007 mentre era in vacanza in Portogallo, le ricerche riprendono grazie alla speranza a cui si aggrappano con testarda determinazione i genitori che credono che la loro piccola sia ancora viva. I genitori di Maddie hanno chiesto al premier britannico David Cameron di riaprire le indagini per far luce su quanto accadde quel giorno di maggio. “Gentile primo ministro, come padre devoto e uomo di famiglia conoscete l’importanza dei figli. Aiutateci a ritrovare Maddie. Per questo chiediamo una nuova inchiesta indipendente, trasparente e globale che riveda tutte le informazioni raccolte. Viviamo nella speranza che Madeleine sia ritrovata viva e torni da noi. “
Kate e Gerry non si sono dati per vinti: hanno coinvolto la stampa e hanno scritto un libro con i ricordi, i sospetti e le speranze . Un libro sofferto che racconta il caso di Maddie secondo Kate, la madre e che permetterà al mondo di non dimenticare. I guadagni delle vendite serviranno a pagare le indagini. I genitori della bimba, in questo modo, potranno promuovere nuove ricerche. “La nostra speranza è che, con i ricavi del libro, potremo pagare nuove investigazioni per battere nuove piste sul caso”. E’ Gerry, il papà della piccola, a dirlo al “The Sun” – Perché qualcuno ha la chiave che può risolvere il caso – ha spiegato. Continuamo, insieme, a sperare”.
Il nuovo appello è stato accolto: Cameron, ha riaperto l’inchiesta fino ad ora affidata ai detective privati assoldati dai genitori, le nuove ricerche sono state affidate alla New Scotland Yard che ripartirà dalle informazioni raccolte dalla polizia portoghese, che aveva archiviato il caso senza risultati e riaprendo tutti i file su Madeleine per una revisione completa di tutte le prove raccolte, nel tentativo di ottenere un nuova valutazione di tutte le informazioni in possesso degli inquirenti portoghesi e britannici.
Madeleine, di quasi 4 anni, era in vacanza con i genitori e i due fratelli gemelli più piccoli, la famiglia aveva preso un appartamento nella zona centrale di Praia da Luz. I bambini erano rimasti da soli nel residence dove alloggiavano, mentre i genitori erano a cenare con degli amici, ma al loro ritorno la maggiore non c’era più. La polizia portoghese aveva prima pensato ad una scomparsa, poi però aveva cominciato ad ipotizzare che la piccola fosse morta. In mancanza di ulteriori prove, il caso è stato chiuso.
Otto anni sono tanti ma, ora la speranza si riaccende nel cuore della famiglia McCann, che non ha mai tolto dalla finestra di casa i peluches di Maddie e addobato il cancello dell’ingresso con nastri e fiocchi gialli, simboli perlopiù associati a coloro che attendono il ritorno di una persona cara, tradizione legata al tema centrale della popolare canzone inglese “ Tie a Yellow Ribbon Rount the Ole Oak Tree” (“Lega un nastro giallo intorno alla vecchia quercia”), scritta da Irwin Levine e L. Russell Brown. Nel testo della canzone, un detenuto prossimo al rilascio chiede alla propria donna di legare attorno all’albero un nastro giallo, un segno per indicare che lei continua ad amarlo e che quindi lui è ancora benvenuto.
E tra coloro che ancora attendono il ritorno del proprio caro, in Italia c’è un’altra famiglia. Nicolò Buongiorno che nel pomeriggio intervistato da Silvia Toffanin a Verissimo ha detto - “Non è facile parlare di questa cosa. Il trafugamento della salma di mio padre è stato un sacrilegio orrendo. Siamo indignati. Ma è assurdo come questo fatto abbia mitizzato ancora di più l’immagine di papà”. Sulla scomparsa della salma di Mike Bongiorno, Nicolò prosegue dicendo: “Purtroppo nessuno si è ancora fatto vivo e noi stiamo con il cuore in gola aspettando che qualcuno si faccia avanti. ”E’ stata una seconda morte”, poi aggiunge “Anche se noi familiari pensiamo che nostro padre sia in cielo, è assurdo che qualcuno organizzi un ricatto per restituire un corpo. In ogni caso speriamo che tutto si risolva per il meglio”.
Il trafugamento del corpo di Mike Bongiorno dal piccolo cimitero di Arona, nel quale il conduttore aveva espressamente chiesto di poter riposare, è stato un avvenimento macabro e triste che ha sconvolto gli italiani, affezionati al grande Mike come a qualcuno di famiglia. Dal 25 gennaio, data del furto, nessuno si è messo in contatto con la famiglia per chiedere un riscatto o negoziare la restituzione della salma: questo fa pensare a un mitomane più che a un ricattatore.
Dolore e speranza accomunano questi due casi. L’esperienza del dolore. La sfida di una speranza sempre possibile. Nella partecipazione alla sofferenza altrui decade ogni neutralità emozionale e tutti ci sentiamo coinvolti nel cammino di chi soffre per scoprire il senso che si nasconde nella vita, in tutti i suoi aspetti. Coinvolgimento, condivisione, partecipazione emozionale al destino degli altri, fino a dilatare la nostra comprensione, liberando, per quanto possibile, la nostra umanità.