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FATTI E LIBRI: Il messaggio nella bottiglia e i “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie

Creato il 06 giugno 2013 da Ilibri
FATTI E LIBRI: Il messaggio nella bottiglia e i “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie FATTI E LIBRI: Il messaggio nella bottiglia e i “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie

FATTI E LIBRI: Il messaggio nella bottiglia e i “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie

Affidare un messaggio a una bottiglia e lanciare in mare il tabernacolo di vetro che lo contiene è, da sempre, un gesto carico di significato.

Vuoi per il romanticismo del quale è intriso l’atto, vuoi per il senso d’avventura che si immagina sia il retroscena della situazione, vuoi perché significa affidare al caso (o al destino, per i più fatalisti) un messaggio segreto e, nel peggiore dei casi, la propria sopravvivenza.

Pervaso da sentimenti contrastanti e sulle note di un inno degli anni ottanta, “Message in the bottle” dei Police, ho recuperato un recente articolo di stampa: narra di un imbottigliato messaggio d’amore che ha percorso la rotta dalla Nuova Scozia (Canada) alla foce del fiume Neretva, presso Spalato (Croazia). Una distanza siderale, coperta nel tempo di … ventotto anni!

Il messaggio d’amore infatti è stato spedito da Johnaton a Mary e recita in inglese: «Mary, sei veramente una bella persona, spero che continueremo a scriverci,io lo farò. Il tuo amico di sempre, Jonathon. Nuova Scozia '85».

Missione compiuta dalla bottiglia? Non precisamente. Il messaggio non ha colpito il suo bersaglio ossia Mary, la destinataria della passione del romanticone canadese, perché è stato ritrovato da una ventitreenne appassionata di surf: Matea Medak-Rezic, originaria della città di Desne…

Mentre ci potremmo sbizzarrire a immaginare il seguito improbabile della storia, la mente vola alle letture che dal “messaggio in bottiglia” traggono spunto.

Sorvolando su tutta la letteratura piratesca e d’avventura, ricordo che nella mitica “Pippi Calzelunghe” di Astrid Lindgren il trio di amici Pippi-Tommy-Annika gioca a lanciare un messaggio imbottigliato da un’isola, creando l’ennesima occasione per il libero sfogo delle fantasie dei giovani lettori.

Un secondo riferimento è ai “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie: più british che mai quanto a eleganza, umorismo e raffinatezza, la leggendaria autrice narra le gesta di un serial killer che – come tutti gli assassini seriali e secondo i canoni classici della criminologia – ha un disegno omicida ben preciso e una ‘griffe’ distintiva.

Il disegno criminale si ispira all’intento di colpire con la pena capitale chi si è macchiato di un delitto impunito.

La firma dei delitti progressivi è nelle note della filastrocca dei dieci negretti: i suoi versi infondono ritmo al sinistro conto alla rovescia che ‘decima’ sia le statuine in porcellana, sia i convenuti a Nigger Island (dieci personaggi in cerca di … carnefice!): dieci, nove, otto …

Agatha Christie si libra con leggerezza stilistica sul crimine e snocciola omicidi coadiuvata dall’immancabile maggiordomo: l’imperturbabile Roger che per l’occasione veste anche i panni del … becchino.

E il messaggio in bottiglia cosa c’entra? C’entra, eccome se c’entra! E si concretizza in un nuovo impiego del leggendario mezzo di comunicazione: perché da Nigger Island, fiabescamente, parte la bottiglia che contiene la confessione dell’assassino ...

Bruno Elpis

  

  

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