“Selezione naturale” – Storie di premi letterari a cura di Gabriele Merlini
“Noi siamo un popolo di concorrenti”, cantava Arbore in “Sì, la vita è tutta un quiz”.
Notoriamente, poi, gli italiani sono anche scrittori.
La conclusione del sillogismo è presto fatta: noi siamo un popolo di concorrenti scrittori! E i concorsi letterari, nel nostro paese, meritano una riflessione. “Selezione naturale” rappresenta questo momento: per parlare dei premi che pullulano nello stivale, anche ridendone.
Otto racconti, talvolta più saggi che racconti, hanno subito la “selezione naturale” di Effequ Edizioni e ci parlano di come avvengano le selezioni (naturali e non) operate da giurie più o meno titolate.
La raccolta esordisce con “Il forca” di Vanni Santoni che, con stile ricco di ricercate aporie e intenzionali anacoluti, celebra genesi e destino di uno scritto.
Alessandro Raveggi coniuga il presente del verbo scrivere: da io scrivo sino a “Essi scrivono”. La terza persona plurale è incarnata dal panettiere, dal calzolaio, dal commesso della Coop, dalla commessa di Yamamay … Mentre l’autore domanda: “Ma gli chiedete dei soldi, a questi che partecipano, a questi miei lettori?”
Gabriele Merlini attraversa “Un oceano di cartolerie nella penombra” assumendo che “la firenzeanniottanta sia il tema di questo concorso letterario cui mi hanno obbligato a partecipare alcuni sodali giornalisti e scrittori cittadini, bollandolo come imprescindibile trampolino di lancio per la celebrità”.
Divertente, satirica, un filo snob, l’illustrazione della “Patologia del premio di poesia” operata da Marco Simonelli. Ne esce il ritratto, gustoso e grottesco, del “versificatore”, nuova tragica figura contemporanea che ha rimpiazzato il poeta.
Nomen omen. Gregorio Mangini assume questo motto, ipotizzando forse che il destino di un aspirante scrittore possa essere riposto in un’omonimia. Nella fattispecie, si narrano “Vita e opere di Enzo Siciliano”.
Quale poi sia la fisionomia di “Un racconto vincente”, ce la svela Francesco d’Isa con una storia che non risparmia il protagonista, impegnato a vincere “il prestigioso Premio Rambaldi, che segnò l’inizio della sua carriera”.
In perfetto stile infantil-pop, con “The Pamela Anderson and Tommy Lee sex tape”, Colletivomensa (sono “tre giovinotti lucani che dal 2008 producono a Firenze una rivista di letteratura … Collettivomensa”) impietosamente descrive un concorso rivolto esclusivamente alle scuole elementari. Singolari i partecipanti, singolare il premio. Lì “il parametro di giudizio resta però quello dell’autenticità, ovvero l’hai scritto tu o l’ha scritto la maestra”?
Chiude la sequenza Valerio Nardoni, lasciando un pertugio alla speranza con una propositiva conclusione: “Un modo ci sarebbe”.
I racconti sono spesso anticonvenzionali nello stile e gettano luci sinistre sull’editoria italiana. Al tempo stesso forniscono un campionario degli autori emergenti, testimoniandone intenti sperimentali, abilità narrativa e spirito critico.
Sull’argomento, noi vogliamo dare il nostro contributo fattivo, segnalando alcuni concorsi assolutamente gratuiti, che agli aspiranti autori promettono soltanto due traguardi molto semplici e poco ambiziosi: misurare le proprie abilità rispetto a un argomento assegnato; in caso di selezione, vedere il proprio racconto pubblicato in un’antologia tematica.
A chi ama giallo e arte, anticipiamo che sta per essere bandita l’edizione 2013 di “Giallo d’arte”. Tenete d’occhio il sito www.malgradopoi.it
A chi è affascinato dal viaggio, segnaliamo la III edizione di “Fuori dal cassetto”.
A chi vuole raccontare una storia interpretando un genere, indichiamo “True stories – verità del terzo millennio”.
Un’ultima parola sul nostro concorso letterario (periodico): “Chi l’ha scritto” premia con un libro chi riesce a scoprire l’autore di una frase …
Bruno Elpis