Magazine Attualità

Fattore Rh in gravidanza: cosa bisogna sapere

Creato il 22 luglio 2015 da Yellowflate @yellowflate
Fattore Rh in gravidanza: cosa bisogna sapere

All'inizio della gestazione, qualora non si conosca il proprio gruppo sanguigno, è necessario rilevare dagli esami del sangue il fattore Rh in gravidanza in quanto assume un'importanza centrale soprattutto se la futura mamma ha l'Rh negativo e quello del futuro papà è positivo: in questo caso la gravidanza prosegue senza alcun problema se si tratta del primo figlio anche se ha ereditato l'Rh positivo.

Dopo il parto il sangue materno e quello del neonato entrano tra loro in contatto causando nella donna la produzione di anticorpi che potrebbero essere pericolosi nel corso di una seconda gravidanza. Le problematiche più severe possono presentarsi qualora il feto erediti il fattore Rh positivo dal padre: si potrebbe evidenziare in tal caso una grave forma di anemia che deve essere curata prontamente per scongiurare l'eventuale morte del bambino prima o dopo il parto. Quando infatti il sangue del feto si incontra con quello della madre, il corpo della donna reagisce producendo anticorpi contro il fattore Rh che considera come un antigene, questo avviene quando durante il parto il sangue fetale passa nella circolazione materna per cui un'eventuale seconda gravidanza con bambino con Rh positivo causerà l'aggressione da parte degli anticorpi nei confronti del sangue del piccolo, l'evenienza più grave è rappresentata dalla morte del feto.

Se la gestante ha Rh negativo ed il suo compagno ha Rh positivo bisogna monitorarla durante tutta la gravidanza per verificare la presenza di anticorpi contro il fattore Rh positivo. Per quanto riguarda i possibili effetti negativi del fattore Rh in gravidanza, nel caso di una seconda gestazione di una donna con fattore negativo, per prevenire possibili rischi per il nascituro si somministra alla gestante immunoglobuline anti-D attorno alla 28° settimana di gestazione e durante la 34° settimana, un'altra dose poi deve essere somministrata alla donna subito dopo la nascita del bambino con Rh positivo.

Lo scopo di questa precauzione è quella di evitare nella madre la formazione di anticorpi contro i globuli rossi Rh positivi, se però la gestante con fattore Rh negativo ha già sviluppato gli anticorpi non viene eseguita la profilassi con iniezioni di immunoglobuline anche se la gravidanza è a rischio, è necessario però eseguire l'amniocentesi per valutare la severità dell'anemia sviluppata dal feto.

Per approfondire vi invitiamo a consultare www.tuttodonna.net

    Fattore Rh in gravidanza: cosa bisogna sapere

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazine