Fave e Pecorino
Un tipico piatto della tradizione culinaria romanesca che si usa mangiare in questo periodo soprattutto durante le scampagnate è fave e pecorino. Ma quali proprietà ha questa associazione di alimenti?
Le fave hanno valori nutrizionali sovrapponibili a quelli degli altri legumi. Possiedono molta cellulosa (quindi molta fibra, soprattutto se consumate crude). Contengono molto ferro e sali minerali. Unica controindicazione è la presenza di favismo, malattia genetica che determina anemia emolitica (per carenza dell’enzima glucosio-6-fosfato-deidrogenasi). Nelle fave fresche sono presenti elevate concentrazioni di L-dopa. Questa molecola è un precursore della dopamina, per cui potrebbe provocare irritabilità e insonnia. Al contrario nel morbo di Parkinson l’apporto in L-dopa è utile migliorando i disturbi tipici di quella sindrome, quindi le fave sono consigliate.
Il pecorino è ricco in sali, calcio e fosforo. Il pecorino provoca un eccitazione del sistema nervoso veloce e consistente, paragonabile quasi a quella del caffè. Ideale per uno sforzo di breve durata ed intenso, quindi ottimo per uno sportivo. Abbonda di grassi saturi, di sale ed ha comunque un alto contenuto proteico. Le persone con problemi renali non dovrebbero mangiare questo formaggio.
L’associazione fave e pecorino quindi ha un effetto stimolante del sistema nervoso, attiva lo stato di veglia, ha molte fibre ed è abbastanza digeribile (controllare la quantità del pecorino che non dovrebbe superare i 100 g). E’ meglio utilizzare questo pasto a pranzo e non la sera, poiché di sera potrebbe causare eccitazione e insonnia per attivazione del sistema nervoso.
Bibliografia
Arcari Morini, D’Eugenio, Aufiero, Il potere farmacologico degli alimenti, Red Edizioni 2005.