Tra un paio di giorni sarò nuovamente in partenza per l’Inghilterra, ormai meta fissa del mio lavoro. Ci sto così tanto che mi sembra di sentirmi a casa più lì che quaggiù. In questi anni l’ho girata in lungo e in largo visitando praticamente ogni angolo di terra d’Albione (mi manca davvero poco per completare il gran tour), e ormai conosco a memoria distanze, percorsi, strade, formazioni geografiche, accenti e quant’altro. Però ci sono alcuni luoghi che mi sono più cari di altri, vuoi perché ci torno talmente spesso che hanno iniziato a far parte di me, vuoi perché hanno saputo colpirmi per qualcosa di unico e particolare. Ho buttato giù una selezione più o meno esaustiva.
Winchester
:: E’ la città dove più spesso mi reco per lavoro, e quindi è diventata inevitabilmente la mia casa in Uk. La conosco come le mie tasche, so dove prendere il caffè migliore, dove fanno le torte più buone, dove comprare questo e quest’altro. Molte persone mi riconoscono e mi fermano per strada (cosa che qui in città non succede praticamente mai), e a volte mi trovo con amici a fare gossip su conoscenti in comune come una vera “local”. E tutto ciò è impagabile.
Hyte
:: Hyte è un villaggio su un lembo di terra affacciato sul Southampton Water. Per un po’ ho pensato che fosse un’isola, perché da Southampton (che è proprio lì di fronte sulla sponda opposta) ci si arriva col traghetto (io odio i traghetti). E’ un luogo d’altri tempi, dove vendono ancora il fish & chips avvolto nei fogli di newspaper e le persone si stupiscono piacevolmente per la visita di persone straniere (ricordo le bandierine italiane con la scritta “Ciao Italia” sulle vetrine dei negozi, messe lì apposta perché sapevano che sarebbe arrivato un gruppo di italiani). E la vita scorre serena.
Cambridge
:: Mi piace camminare per le vie del centro di Cambridge e vedermi sfrecciare a fianco studenti e professori in bicicletta; alcuni di loro potrebbero essere addirittura premi nobel o luminari della scienza. L’aria è pregna di cultura, di sapere e di desiderio di conoscenza – penso che se avessi studiato qui avrei amato anche la materia più ostica. Ma si percepisce anche la gogliardia, il senso di appartenenza al proprio college, la spensieratezza della vita universitaria. E poi a Cambridge ho un pezzettino del mio cuore.
City of London
:: Amo tutto di Londra, e sicuramente i luoghi che più adoro sono i mercati e i quartieri più trendy come Spitalfield, Camden Town, Primrose Hill. Ma non c’è niente di più suggestivo del trovarsi in una delle vie della City alle 5 del pomeriggio di un normale giorno lavorativo. Nel giro di pochi secondi migliaia di persone escono dagli uffici e si riversano in strada, occupando i marciapiedi, ingorgando i mezzi pubblici, affollando i pub di quartiere. Una città che lavora che ritorna alla vita, ogni giorno.
York
:: York è una città magica, i vicoli stretti e le case antiche sono infestati dai fantasmi e l’atmosfera può essere delle più spettrali se ci si trova a camminare vicino alle mura medievali in un giorno di nebbia. Eppure è anche una città così allegra, e la gente è semplice e cordiale (e parla con un simpatico accento del nord). E poi c’è Betty’s, la storica tearooms degli anni ’20 con ambientazione originale dell’epoca: cameriere con la crestina e i grembiuloni di pizzo, e fette di torta da far resuscitare i fantasmi.