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Favola buffa

Creato il 13 dicembre 2011 da Patuasia

Gentile signor Livio Viano,

rispondo alla sua lettera su questo spazio, seppur sia indirizzata a Patrizia Nuvolari, in quanto è di Patuasia che si parla. Lei, dopo tre anni si dice diffamato da un post, firmato Superzenta (01/03/2009), pubblicato su questo blog. Ho riletto l’articolo incriminato e francamente non ho rilevato nulla di illegale. Anche lei mi ricorda che “…sei giustamente libera di far conoscere il tuo pensiero a tutti e con tutti i mezzi possibili, ci mancherebbe.” Però a questa promessa di libertà aggiunge “Non voglio entrare nel merito del tuo blog e del tuo pensiero, ma credo fortemente che tu non sia stata obiettiva nel buttare giù a ruota libera quanto hai scritto e in particolare ritengo offensive per me e per chi mi sta vicino molte delle tue parole. Penso che tu non abbia mai visto nulla di quanto ho fatto in questi trent’anni e che il tuo istintivo giudizio sia dettato solo esclusivamente da un’antipatia epidermica nei miei confronti. Detto questo, ho deciso di sporgere querela per quanto hai messo in rete, ritenendolo diffamatorio e offensivo.” . Dunque signor Viano sono libera o no di pubblicare un parere sul suo lavoro? Dalla minaccia di querela parrebbe di no. Eppure, in quel vecchio post scritto in rima e quindi tutt’altro che a ruota libera, non si fa cenno alla sua vita privata, ma alla sua professione di attore.  Al contrario di quello che lei pensa ho visto alcuni dei suoi lavori e ho conosciuto il suo modo di recitare e, se ben ricorda, ho anche tentato di collaborare con lei in un progetto scolastico quando insegnavo a Morgex. (Uso il verbo “tentare” perché, dopo i primi due incontri del progetto né io né i miei studenti, che su quello si erano applicati,  abbiamo mai saputo nulla.). Epidermica antipatia nei suoi confronti? Ma lei non è niente per me, dunque perché mai? Quel post fu scritto millenovantacinque giorni fa, in occasione della presentazione di un suo libro autobiografico: Patuasia ha solo accennato, con l’ironia che la contraddistingue, alla sua carriera peraltro facilmente rintracciabile negli archivi dei giornali. Non negherà il suo desiderio passato di dirigere un teatro valdostano e che lasciò la Valle ingrata, sbattendo, come si dice, la porta? In cosa consisterebbe dunque la mia presunta diffamazione? Patuasia la considera un attore mediocre e lo ha scritto in risposta al suo celebrato autoincensamento e lei, trentasei mesi dopo mi scrive che si sente offeso, non si sente, invece, un po’ ridicolo? Lei, dopo centocinquantasei settimane dal mio personalissimo punto di vista ( sono responsabile di tutti i post di Patuasia), mi minaccia di querela per averla offesa, ma se è così allergico alle critiche cambi mestiere: per sua sfortuna si può ancora esprimere un giudizio, anche in Valle d’Aosta. “Ho dato mandato ad un avvocato di sporgere denuncia, ma non avendo mai fatto nulla di ciò, voglio ancora chiederti prima di far partire le carte da bollo di togliere gentilmente questo tuo blog“. Forse voleva dire post, perché togliere il blog è richiesta eccessiva non le pare? La cosa non mi costa nulla, il post è vecchio e come lei ben sa le notizie invecchiano con i minuti, figuriamoci negli anni. Tolgo il post, signor Viano.  In cambio mi permetta una domanda: a cosa le serve un dossier di 650 pagine di recensioni, se è sufficiente una critica per rovinarle l’umore per così tanto tempo?


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