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- Quanto pesa una lagrima?
- Secondo: la lagrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra.
[A inventare i numeri]
Un giovane gambero pensò: «Perché nella mia famiglia tutti camminano all'indietro? Voglio imparare a camminare in avanti, come le rane, e mi caschi la coda se non ci riesco». Cominciò ad esercitarsi di nascosto, tra i sassi del ruscello natio, e i primi giorni l'impresa gli costava moltissima fatica. Urtava dappertutto, si ammaccava la corazza e si schiacciava una zampa con l'altra. Ma un po' alla volta le cose andarono meglio, perché tutto si può imparare, se si vuole. [Il giovane gambero]
- Allora non ci hai creduto. - A che cosa? - Alla storia della strada che non andava in nessun posto. - Era troppo stupida. E secondo me ci sono anche più posti che strade. - Certo, basta aver voglia di muoversi. [La strada che non andava in nessun posto]
- Ti piace il bastone? - egli domandò sorridendo a Claudio. Claudio credette che lo rivolesse indietro, e glielo tese, arrossendo. Ma il vecchio fece cenno di no. - Tienilo, tienilo, - disse. - Che cosa me ne faccio, ormai, di un bastone? Tu ci puoi volare, io potrei soltanto appoggiarmi. Mi appoggerò al muro e sarà lo stesso. E se ne andò sorridendo, perché non c'è persona più felice al mondo del vecchio che può regalare qualcosa ad un bambino. [A giocare col bastone]
Prima di spegnersi il semaforo blu fece in tempo a pensare: «Poveretti! Io avevo dato il segnale di "via libera" per il cielo. Se mi avessero capito, ora tutti saprebbero volare. Ma forse gli è mancato il coraggio». [Il semaforo blu]
Paolo era bruno, Jean biondo, e Kurt castano, ma erano lo stesso bambino. Juri aveva la pelle bianca, Ciú la pelle gialla, ma erano lo stesso bambino. Pablo andava al cinema in spagnuolo e Jimmy in inglese, ma erano lo stesso bambino, e ridevano nella stessa lingua. Ora sono cresciuti tutti e sette, e non potranno più farsi la guerra, perché tutti e sette sono un solo uomo. [Uno e sette]
In principio la Terra era tutta sbagliata, renderla più abitabile fu una bella faticata. Per passare i fiumi non c'erano ponti. Non c'erano sentieri per salire sui monti. Ti volevi sedere? Neanche l'ombra di un panchetto. Cascavi dal sonno? Non esisteva il letto. Per non pungersi i piedi, né scarpe né stivali. Se ci vedevi poco non trovavi gli occhiali. Per fare una partita non c'erano palloni: mancava la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni, anzi a guardare bene mancava anche la pasta. Non c'era nulla di niente. Zero via zero, e basta. C'erano solo gli uomini, con due braccia per lavorare, e agli errori più grossi si poté rimediare. Da correggere, però, ne restano ancora tanti: rimboccatevi le maniche, c'è lavoro per tutti quanti! [Storia Universale]