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Favorire la mafia evitando di fare la visura catastale

Creato il 31 dicembre 2013 da Yellowflate @yellowflate

imagesL’ex sindaco antimafia di Isola Capo Rizzuto (Crotone) sarebbe vicino alla famiglia malavitosa degli Arena. Secondo le indagini, il sindaco avrebbe ricevuto voti dal clan, che in cambio avrebbe chiesto “un favore” per un terreno sequestrato.

Agli Arena erano stati sequestrati 100 ettari di terreno, coltivati a finocchi. Nel 2009 il Comune entra in possesso del campo, per assegnarlo all’associazione Libera, nota per la sua lotta antimafia.

Dato che l’associazione si era trovata con un campo già utilizzato, la gestione torna al Comune, che fa una gara per l’assegnazione del terreno. Qui, le indagini della Guardia di Finanza parla di tre soli partecipanti.

Le aziende sono direttamente collegate al clan mafioso, perché nella visura catastale queste risultano di proprietà di alcuni esponenti. Gli agenti scoprono che alcune delle proposte delle aziende erano troppo strane per essere casualmente favorevoli alla terza azienda, che poi otterrà il terreno.

L’azienda appartiene (sia di fatto sia nella visura catastale) agli Arena, che avevano subìto il sequestro dello stesso terreno anni prima. Una volta che l’azienda vincitrice ottiene il campo, riprende gli affari, guadagnando un milione di Euro.

Della gara per l’assegnazione si era occupato il marito del sindaco, quindi per gli inquirenti ci sono tutti i presupposti per la corruzione elettorale aggravata: al sindaco bastava fare un controllo tra i documenti del marito per capire che il campo sarebbe tornato il clan mafioso, visto che i nomi erano nella visura catastale!

La Guardia di Finanza ha scoperto la collaborazione tra il clan mafioso e il sindaco proprio verificando i documenti della gara di assegnazione truccata e la visura catastale presentata al momento della gara.

Oggi, l’ex sindaco è tra gli indagati, mentre il campo sarà riassegnato a chi ne ha davvero bisogno con una seconda gara da parte del nuovo sindaco, sperando che il clan non si rivolga a un prestanome e a documenti fittizi per poter rientrare in possesso del terreno.

La vicenda ha fatto molto discutere perché l’ex sindaco era sempre in primo piano nelle manifestazioni contro il fenomeno della mafia, mentre sapeva che la sua elezione era dovuta proprio a chi combatteva con le parole.


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