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Febbraio

Creato il 02 febbraio 2016 da Marga

Febbraio, che quest’anno ci regala un giorno, andava celebrato. Per farlo ho scelto una poesia del  poeta e ingegnere Leonardo Sinisgalli, personaggio che mi ha sempre molto affascinato per la sua volontà di  conciliare scienza e umanesimo. La rivista “La civiltà delle macchine” ,  da lui inventata per Finmeccanica nel ’53 e diretta fino al ’58 (32 numeri),  è forse l’ esempio più eclatante di questo suo impegno.

Febbraio dolce e amaro

Mi capita di guardare il cielo

di queste notti e le stelle più chiare

perché son distratto.

Fra due macchie fulminea

si apre una crepa di beatitudine.

La natura si rivela più forte

della vita e dei pensieri

e di tutte le nostre invenzioni.

Ci ammonisce con la ferrea

tensione del sereno

con la sua omogeneità senza uno strappo.

Leonardo Sinisgalli

                                                                           Da la “Vigna vecchia” 1946 1950

arte fiera

Le immagini, che seguono le parole del poeta, le ho rubate  tra gli stand di “Arte e Fiera 2016”. Anche quest’anno, infatti, ho voluto tuffarmi per alcune ore in quel mondo particolare fatto da artisti, galleristi, critici e compratori. La mia non appartenenza ad alcuna di queste categorie era

arte fiera
evidente:  abbigliamento  banale, pettinatura da dimenticare, insomma segni particolari zero ( se vogliamo sorvolare su una sorta di sfregio lasciatomi nell’intorno del naso da un dannatissimo raffreddore). Tutte le categorie sopraccitate, comunque, godono della mia più indiscussa ammirazione anche per quel tocco di eccentricità che le caratterizza. Una cosa che mi affascina di “Arte e fiera” è proprio il pubblico, in gran parte speciale.

Mi piace poi moltissimo, trovarmi faccia a faccia con opere di grandi autori, quelli stessi che si trovano nei musei, solo che qui si possono vedere da vicino, toccare, annusare e, trascinati dall’entusiasmo, se ne può chiedere anche il prezzo. La risposta, nel mio caso,

Febbraio

” Nana”
Niki de Sainphalle

lascia un ché di amaro e la certezza che dei miei artisti preferiti, come  la scultrice Niki de Saintphalle, non potrò mai permettermi neppure un multiplo di 20 cm!

Quello che invece da qualche anno mi delude un po’, è non trovare opere di autori non ancora affermati, che mi emozionino o mi stupiscano. No, non è del tutto vero. Spesso cerco nell’arte un po’ di scienza e quindi mi ha molto stupito un artista che ha  fatto di Φ, rapporto aureo, il soggetto principale di una serie di sue opere o Emmanuele De Ruvo, che avevo notato

arte fiera
anche l’anno scorso, che ha  come soggetti delle sue opere, π, formule matematiche o … beute .  Ci sono anche  molte opere curiose e interessanti, con una forte base tecnologica. Eppure …

arte fiera

Emmanuele De Ruvo

Probabilmente non è così facile stupire di questi tempi. Probabilmente stupire è diventata prerogativa più della politica che dell’arte.

L’impressione è che neppure gli artisti sappiano più cogliere l’essenza del momento in cui viviamo, che non ci sia confronto fra di loro e che il loro lavoro, anche bello e interessante, abbia il respiro breve dell’individuo e non il soffio eterno dell’Uomo.


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