Sono venuto a svegliarti. Ti stropicci gli occhi. I tuoi occhi così dolci che li inzupperei nel latte o ci farei una torta. Stavo inciampando in una delle tue cianfrusaglie, ma non ho detto niente. Non questo weekend. Da domani e per altri 4 giorni potrò farlo. Ti tocco la fronte, scotti. Panico. Ho più paura di cosa potrebbe dire lei che del tuo malessere. Un’altra bomba nel campo di guerra. Danni collaterali che hai subìto tu. Non questo weekend, maledizione. Ti porto la colazione a letto, come una principessa. Lo facevo anche per lei. Da una parte spero tu le somiglierai. Ti metti le scarpe e sei pronta. Mi dai un bacio. E un altro. E un altro ancora. C’è lei sotto. Lei che mi parlava tramite lettere, non mi sfiorava più. Fiuta il senso di colpa. Ti tocca la fronte, mi conosce. Sto aspettando. Mi guarda. Eccomi, spara. “C’è un virus che gira, spero non te l’abbia mischiato”. Mi tocca la fronte. Scotto. Ma non è la febbre. Tu in auto sorridi. Hai capito. Anche lei.
Playlist aggiornata ;) Buon ascolto!