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Nella settimana che precede i mondiali di calcio (e per tutto il mese successivo) è perfettamente inutile recensire i film in uscita: il dio pallone spaventa inevitabilmente i distributori, che preferiscono aspettare la fine della kermesse brasiliana prima di buttare in sala qualche titolo importante. E allora non resta che piegarsi agli eventi e parlare di calcio anche noi, a modo nostro, magari recuperando in questi giorni alcuni tra i titoli più belli del genere 'calcistico'. E ce ne sono, a dispetto di chi ritiene cinema e sport mondi difficilmente conciliabili...
(The Damned United)di Tom Hooper (Gb, 2011)
con Martin Sheen, Timothy Spall, Jim Broadbent, Colm Meaney, Stephen Grahamdurata: 97 min.
Quando esce un film sull'argomento-calcio nutro sempre un po' di diffidenza: sia perchè non è facile rendere emozionante un film basato a sua volta su delle emozioni (quelle che, malgrado tutto, ci regala lo sport in questione, spesso eccezionali e in 'presa diretta', difficilmente replicabili in una fiction), sia perchè raramente chi va al cinema si appassiona a film sportivi, trattandosi di pubblici decisamente diversi. E così spesso lo sport viene preso a pretesto per parlare di altro, vedi gli ottimi esempi di Invictus di Eastwood, Fuga per la vittoria di Houston o, per restare in Italia, del notevole L'uomo in più di Sorrentino...
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Brian Clough è stato il più grande allenatore inglese di tutti i tempi, capace di compiere autentici miracoli sportivi alla guida di squadre di provincia: si vedano i due scudetti vinti alla guida del Derby County (il primo addirittura da neo promosso) e, soprattutto, le due Coppe dei Campioni consecutive vinte col Nottingham Forest, fino allora anonima squadretta di un'anomima cittadina famosa solo per le gesta di Robin Hood. Ricordiamo che il Nottingham Forest detiene ancora oggi un record invidiabile: è l'unica squadra in Europa che è riuscita a vincere più Coppe dei Campioni che titoli nazionali, sarebbe come se oggi in Italia il Chievo vincesse due volte di seguito la Champions League. Roba da urlo, insomma.
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Ma i calciatori del Leeds, ancora troppo ancorati alla precedente guida tecnica e troppo prevenuti nei confronti di Clough, gli voltarono subito le spalle, rendendogli la vita d'inferno in quel mese e mezzo scarso di traumatica convivenza. E questo è proprio il tema centrale del film: il rapporto tra l'uomo-Clough, la sua ambizione, le sue debolezze, il suo rapporto con gli altri e la sua ossessione verso la perfezione che lo portarono, inevitabilmente, verso il fallimento e la solitudine. La bellezza della pellicola sta nel descrivere i passaggi di questo conflitto interiore attraverso un sapiente gioco di flashback e immagini di repertorio, nonchè della splendida ricostruzione della 'vita da spogliatoio', che pochissime volte abbiamo visto in un film 'calcistico'. Il regista Tom Hooper entra letteralmente e con grande realismo nelle viscere dello stadio, nelle stanze dei giocatori, dietro quelle porte da sempre 'sacralmente' precluse a noi spettatori. E qui ci sembra di annusare il sudore degli atleti, del fango attaccato ai tacchetti, dell'adrenalina che si sprigiona prima, durante e dopo la partita.
La statua in onore a Brian Clough, a Nottingham
Il maledetto United ci fa tornare indietro nel tempo, ad un calcio genuino, fisico, 'epico' e cultore dei massimi valori dello sport. Merito di una sceneggiatura di ferro (inconsueta per un film del genere e scritta da Peter Morgan, che in seguito curerà anche lo script di Rush), di tutta la troupe di scenografi, costumisti, addetti al suono, fotografi, montatori e, ovviamente, del suo grande protagonista: il bravissimo Michael Sheen, semplicemente perfetto nell'interpretare un allenatore che più di un tecnico ha accostato alla figura di Josè Mourinho. Ma forse sarebbe meglio dire che è stato l'allenatore lusitano ad aver preso molto da Clough...
Difficile dire perchè un film così bello e 'appassionato' non abbia trovato alcuna distribuzione da noi, uscendo direttamente in dvd. Forse perchè lo si è frettolosamente rubricato come un titolo 'solo per appassionati', ma garantisco che anche chi capisce poco di calcio troverà in questa pellicola buoni spunti di interesse: un ottimo antidoto per disintossicarsi dalla sbornia pallonara di questi giorni...