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Fece bruciare il suo pub per soldi, morì giovane nel rogo

Creato il 29 novembre 2011 da Lapulceonline

CIRILLO Domenico AlbertoAlla fine il mandante era la vittima. Quello che in primo momento si pensava avesse subito il grave danno della distruzione del suo locale, è risultato il coideatore di una truffa ai danni dell’assicurazione. O almeno così sono convinti gli investigatori che, dopo un anno dal rogo doloso del “Black Eagle”, pub di Castagnole Lanze, hanno arrestato il gestore 27enne Domenico Cirillo. Quel 5 ottobre il 23enne Simone Mezzo di Alba (Cuneo), e il 45enne Manuele Bruno di Castagnole, dopo aver cosparso di liquido infiammabile i locali del pub, in quel momento chiuso, innescarono un disastroso incendio seguito da un’esplosione che distrusse completamente l’edificio, coinvolgendo gli stessi attentatori. Bruno, ustionato, scappò a casa ma venne arrestato poco dopo dai carabinieri. Il giovane, investito dalle vampate e dalle macerie, morì all’ospedale dopo qualche giorno.
Si pensò subito ad un episodio di racket finito male, un tentativo di intimidazione o danneggiamento mal calcolato, negli effetti devastanti. Ma questa tesi non convinceva del tutto i magistrati, che sono riusciti a scoprire delle connessioni tra Cirillo e Mezzo: i due in passato avevano già “lavorato” per truffare un’assicurazione, simulando un falso incidente stradale. Tanti piccoli dettagli hanno portato ad alcune prove, sufficienti per giustificarne l’arresto. Il movente è sempre quello: dare alle fiamme il locale per intascare i soldi dell’assicurazione appena stipulata. Cirillo, secondo l’accusa, avrebbe assoldato i due per aiutarlo nella truffa. La vittima iniziale si è così trasformata in delinquente, e i delinquenti iniziali, vittime. Cirillo è attualmente agli arresti domiciliari.

 


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