Fecondazione eterologa in Friuli: sarà a carico del sistema sanitario regionale

Creato il 27 gennaio 2015 da Conservazionecordoneombelicale @SorgenteSalute

A distanza di alcuni mesi dal via libera delle Regioni alle procedure di fecondazione assistita, anche il Friuli Venezia Giulia decide di darsi un assetto e di definire alcune regole in merito alla procreazione medicalmente assistita. La fecondazione eterologa in Friuli sarà a carico del sistema sanitario regionale, salvo una piccola compartecipazione.

Di: Redazione

Le coppie del Friuli Venezia Giulia potranno finalmente accedere alle procedure di fecondazione assistita anche di tipo eterologo, che esattamente come accade per la fecondazione omologa, sarà a carico del sistema sanitario regionale. Sarà tuttavia chiesto alle pazienti un ticket di compartecipazione, anche se il massimo pagamento potrà raggiungere i 500 euro.

Così si è espressa la giunta Serracchiani, che in seguito alla proposta dell’assessore Maria Sandra Telesca, ha definito le linee guida e le modalità di accesso alle procedure di procreazione assistita, stabilendo il limite di età di 43 anni per le donne che vogliano farvi ricorso, e la compartecipazione alle spese dell’intero percorso per la fecondazione assistita.

Anche il Friuli Venezia Giulia, quindi, si apre alla possibilità di offrire la fecondazione eterologa nella regione, dando alle coppie l’opportunità di accedere alle tecniche di fecondazione eterologa senza dover affrontare lunghi, costosi ed estenuanti viaggi.

La Giunta ha anche stabilito che i donatori di gameti non riceveranno alcun rimborso.

Rimane, tuttavia, tutto da confermare, in attesa che il Governo ed il Parlamento inseriscano la procreazione medicalmente assistita nei cosiddetti Lea, i livelli essenziali di assistenza, così come era stato indicato nel patto per la salute dello scorso luglio.


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