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Fede e omosessualità: “patto d’amore” per una coppia gay

Da Uiallalla

foto: il mattinoNei giorni scorsi si è celebrato a Napoli il primo matrimonio gay… O meglio, si dovrebbe parlare di “patto d’amore”: è questo il nome della cerimonia presieduta da Aniello D’Angelo, fondatore della Chiesa Cristiana Ecumenica Cattolica Apostolica, un ente di culto che riunisce soprattutto fedeli omosessuali, conviventi, separati e divorziati esclusi dai sacramenti. Ad unirsi, con tanto di scambio di fedi e plauso dei parenti, sono stati due quarantenni napoletani.

“Purtroppo molti cristiani restano ai margini della vita ecclesiale. L’amore di Dio non può avere alcun limite umano e nessuno può e deve essere escluso e discriminato per la propria condizione di status sociale e di identità affettiva”

sostiene D’Angelo (ex diacono del salernitano che ha chiesto la riduzione allo stato laicale nel 2009) che specifica che, seppur senza valore giuridico, la cerimonia rappresenta un segnale importante per i tanti fedeli che sono esclusi dalla Chiesa cattolica.


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