Credere in Dio e in Gesù Cristo è fondamentale per costruire poi l'edificio solido della vita cristiana. Come spesso viene ricordato da Cristo, se la propria vita non è costruita sulla roccia, ovvero su Dio, è destinata a crollare miseramente al suolo. Non si può costruire la propria serenità sulla sabbia, su principi, cioè, non stabili, che possono essere portati via dagli elementi atmosferici che l'uomo non può controllare né comandare.
Il vero padrone di tutte le cose è Dio, dobbiamo ammetterlo: ci sono certe cose appartenenti alla nostra esistenza che sfuggono al controllo, nostro malgrado. Questa convinzione spesso non è dimostrata nella vita concreta. È difficile credere a una persona che predica l'amore e poi non si fa scrupoli a far del male al prossimo. Il vero banco di prova è la vita che uno conduce.
La fede, però, è un dono: una virtù umana e teologale. È la virtù per eccellenza che ci lega a Dio e ci ottiene la carità e la speranza.
Tutta la nostra esistenza verte su questo. Le nostre scelte prenderanno determinate strade a seconda della fede che possediamo.
Credere in Gesù Cristo, significa credere fermamente che lui esista e perciò, di conseguenza, a tutto ciò che ha insegnato. Non è una semplice filosofia, è uno stile di vita ben particolare.
Al giorno d'oggi, come allora, forse per motivazioni differenti, il cristianesimo, nonostante il fascino e la bellezza del suo messaggio, fa fatica ad attecchire. Molti preferiscono altre religioni o filosofie, oppure credere a un cristianesimo edulcorato, mitigato o addirittura stravolto in certi punti. Il grande dramma dell'uomo, come spesso ho ripetuto, è il suo rapporto con la morte. Questa lo induce alla riflessione, impone alla sua attenzione interrogativi ai quali non sa rispondere definitivamente.
A proposito di ciò, ho sempre raccontato che pure i santi sono passati per la notte della fede. Un dolore forte, la contraddizione, possono far tremare anche l'edificio costruito sulla roccia. I terremoti esistono ugualmente, le mareggiate non sono calmate se non con il comando di Dio. Tutto ciò non c'impedisce di gridare “Aiuto!”, ma c'impedisce di colare a picco, di affogare travolti dai marosi o soffocati dalle macerie. Tutti sono soggetti ai dubbi, ma, un po' come avviene con la paura, ci sono solamente per essere superati e rafforzare la fede.