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Le 70 Settimane di Daniele e gli Ultimi Tempi

Da Salvoc
Le 70 Settimane di Daniele e gli Ultimi Tempi Ci sono alcuni passi della Bibbia in cui con dei numeri si profetizza il futuro relativo agli Ultimi Tempi, come ad esempio in quello di Geremia, in cui si accenna ad un periodo di Settanta Anni (1) o nel libro di Daniele, in cui si parla di Settanta Settimane (3).
La profezia di Geremia è precedente a quella data a Daniele e anzi quest’ultima è stata fornita come chiave interpretativa della prima, poiché Daniele cercava di capire il significato dei 70 anni di Geremia e non riuscendoci e chiedendo una ispirazione soprannaturale (2) gli fu risposto fornendogli un periodo altrettanto misterioso, quello delle 70 settimane (3).
Gli fu però anche detto che queste ‘durate’ venivano specificate per permettere di calcolare ‘il tempo della fine’,  ma che il loro significato sarebbe rimasto ‘sigillato,’ cioè nascosto, oscuro, fino a poco prima di quel periodo cruciale (4).
Perciò il tentativo di interpretare oggi il significato di questi tempi può andare a buon fine se e solo se sono soddisfatte almeno due condizioni: quella di essere ‘vicini’ alla Fine dei Tempi (che non è la ‘Fine del Mondo’, ma la fine dei tempi di tribolazione attuali tramite la Parusia intermedia di N.S. Gesù Cristo) e quella di essere ‘ispirati’ da Dio. A causa della prima condizione è ovvio che qualunque interpretazione che venisse fatta quando si fosse ancora lontani dalla Fine dei Tempi sarebbe falsa. Ma a causa della seconda condizione anche una interpretazione vicina ai Tempi Ultimi sarebbe errata se non ‘suggerita’ da Dio. Però almeno una interpretazione nel periodo precedente il tempo della Fine sarà vera, perché è detto chiaramente che la profezia si svelerà in quel periodo.
Come il lettore che abbia letto i miei precedenti post saprà, esiste un libro (5) in cui l’ingegnere spagnolo Carlos Vidal Martinez, ormai scomparso, ha spiegato di aver trovato un modulo di tempo costituito da 868 giorni con cui rimodulando il calendario, dalla morte di N.S. Gesù Cristo, - supposta avvenuta il 2 aprile del 33 d.C. -  fino ai nostri giorni, si ottiene una nuova scansione temporale fatta di ‘tempi’ di 868 giorni - anziché di anni solari di 365 giorni -, con cui si ottengono alcuni risultati di una certa ‘eleganza’ e ‘semplicità’ matematiche quali il fatto che le date di molte manifestazioni mariane note seguono una legge lineare e che le durate delle vite di Gesù Cristo e di Maria risultano essere dei numeri interi, rispettivamente di 14 e 31 tempi.
Ma le intuizioni di Vidal non si fermano qui. Infatti egli ha cercato di interpretare le profezie dei 70 anni di Geremia e delle 70 settimane di Daniele usando questi moduli di tempo di 868 giorni terrestri.
Andiamo con ordine, cercando di calcolare a quanti anni e giorni effettivi equivarrebbero i 70 anni di Geremia e le 70 settimane di Daniele.
Per calcolare il periodo dei 70 anni di Geremia, visto che un anno è suddiviso in 12 mesi, Vidal fa la prima ipotesi e cioè che il mese di Geremia non sia altro che un tempo di 868 giorni terrestri, per cui 1 anno di Geremia farebbe (12 ‘mesi’ x  868 giorni) = 10416 giorni terrestri, che equivalgono a circa 28 anni solari e mezzo e 70 anni di Geremia farebbero quindi (70 x 10416 giorni)  = 729120 giorni terrestri, cioè circa 1996 anni solari.
Come si può notare dal passo riportato nella nota (2), a Daniele che domandava a quanto equivalesse il periodo di ‘70 anni’ di Geremia fu praticamente risposto: ’70 settimane’. Cioè sembra che gli sia voluto dire: “se calcoli il periodo di '70 anni' ottieni lo stesso periodo di '70 settimane' “. Cioè 1 ‘anno’ di Geremia equivarrebbe a 1 ‘settimana’ di Daniele. Evidentemente - usando i sottomultipli di ‘anno’ (i mesi) e di ‘settimana’(i giorni) -  i 12 mesi di Geremia equivarrebbero quindi a 7 giorni di Daniele.
Allora il giorno di Daniele sarebbe pari a  (10416 giorni terrestri :  7) = 1488 giorni terrestri. Ogni giorno di Daniele sarebbe quindi di circa 4 anni e 27 giorni.
Adesso serve un ‘punto’ di partenza per calcolare quando terminerebbe questo periodo dei 70 anni di Geremia: e qui Vidal fa la seconda ipotesi, iniziando il conteggio del lasso di tempo dalla data della morte di N.S. Gesù Cristo, quella (fondamentale) della Redenzione, cioè dal 2 aprile del 33 d.C. (6). Con questa supposizione, contando 1996 anni successivi a quella data, il 70 esimo anno di Geremia, pari a circa 28 anni e mezzo, quello che dovrebbe essere l’ultimo e in cui dovrebbe perciò esserci la Fine dei Tempi, risulterebbe essere il periodo che va dal 28/12/2000 al 5/7/2029.
Sarà veramente così? Non lo sappiamo, almeno per ora, primo perché non siamo certi che le ipotesi di messe in campo siano vere e secondo perché manca il ‘segnale’ fornito a Daniele, in quanto non ancora accaduto, e a cui il Redentore, nel Vangelo di Matteo (7), raccomanda di fare attenzione: “ Quando l’Abominio della Desolazione, di cui ha parlato il profeta Daniele, starà nel luogo santo”. L’Abominio della desolazione, da quanto viene detto a Daniele, sembrerebbe essere l’abolizione del Sacrificio Perpetuo, che per noi cattolici è la Santa Messa.
Quando dovrebbe avvenire questa abolizione voluta dal Falso Profeta o dall'Anticristo stesso? Viene detto  ‘nello spazio di metà settimana’ (3) , evidentemente in una metà del tempo dell’ultima settimana di Daniele, la 70 esima. Visto che la settimana di Daniele equivale ad un anno di Geremia, allora il periodo di circa 14 anni e 3 mesi in cui dovrebbe avverarsi la profezia - non potendo essere la prima metà della settimana,  che va dal 28/12/2000 al 2/4/2015, perché già trascorsa senza che nulla sia accaduto - dovrebbe essere quello che è cominciato il 3/4/2015 e terminerà il 5/7/2029.
Vedremo nel prossimo post come, ragionando su ulteriori misteriosi lassi di tempo rivelati a Daniele, si può forse restringere ancora questa durata di 14 anni e abbassare il limite superiore a non oltre l’anno 2025…(Continua)
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 Note
(1) Per questo dice il Signore degli eserciti: Poiché non avete ascoltato le mie parole, ecco manderò a prendere tutte le tribù del settentrione, le manderò contro questo paese, contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni confinanti, voterò costoro allo sterminio e li ridurrò a oggetto di orrore, a scherno e a obbrobrio perenne. Farò cessare in mezzo a loro le grida di gioia e le voci di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa, il rumore della mola e il lume della lampada. Tutta questa regione sarà abbandonata alla distruzione e alla desolazione e queste genti resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni. Quando saranno compiuti i settanta anni, io punirò il re di Babilonia e quel popolo - dice il Signore - per i loro delitti, punirò il paese dei Caldei e lo ridurrò a una desolazione perenne. (Geremia 25 8-12)
(2) Nell'anno primo di Dario figlio di Serse, della progenie dei Medi, il quale era stato costituito re sopra il regno dei Caldei, nel primo anno del suo regno, io Daniele tentavo di comprendere nei libri il numero degli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia e nei quali si dovevano compiere le desolazioni di Gerusalemme, cioè settant'anni. Mi rivolsi al Signore Dio per pregarlo e supplicarlo con il digiuno, veste di sacco e cenere  (Daniele 9 1-3).
(3) Mentre io stavo ancora parlando e pregavo e confessavo il mio peccato e quello del mio popolo Israele e presentavo la supplica al Signore Dio mio per il monte santo del mio Dio, mentre dunque parlavo e pregavo, Gabriele, che io avevo visto prima in visione, volò veloce verso di me: era l'ora dell'offerta della sera. Egli mi rivolse questo discorso: «Daniele, sono venuto per istruirti e farti comprendere. Fin dall'inizio delle tue suppliche è uscita una parola e io sono venuto per annunziartela, poiché tu sei un uomo prediletto. Ora sta' attento alla parola e comprendi la visione: settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità, portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi. Sappi e intendi bene, da quando uscì la parola sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme fino a un principe consacrato, vi saranno sette settimane. Durante sessantadue settimane saranno restaurati, riedificati piazze e fossati, e ciò in tempi angosciosi. Dopo sessantadue settimane, un consacrato sarà soppresso senza colpa in lui; il popolo di un principe che verrà distruggerà la città e il santuario; la sua fine sarà un'inondazione e, fino alla fine, guerra e desolazioni decretate. Egli stringerà una forte alleanza con molti per una settimana e, nello spazio di metà settimana, farà cessare il sacrificio e l'offerta; sull'ala del tempio porrà l'abominio della desolazione e ciò sarà sino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore». (Daniele 9 20-27)
(4) Io, Daniele, stavo guardando ed ecco altri due che stavano in piedi, uno di qua sulla sponda del fiume, l'altro di là sull'altra sponda. Uno disse all'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume: «Quando si compiranno queste cose meravigliose?». Udii l'uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà di un tempo, quando sarebbe finito colui che dissipa le forze del popolo santo. Io udii bene, ma non compresi, e dissi: «Mio Signore, quale sarà la fine di queste cose?». Egli mi rispose: «Và, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine. Molti saranno purificati, resi candidi, integri, ma gli empi agiranno empiamente: nessuno degli empi intenderà queste cose, ma i saggi le intenderanno. Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni. Tu, va pure alla tua fine e riposa: ti alzerai per la tua sorte alla fine dei giorni». (Daniele 12 5-13)
(5) Carlo Vidal Martinez - …e i suoi non la ricevettero – edizioni Segno 1995
(6) questa supposizione deriva da motivazioni bibliche fatte da Vidal. Con questa stessa ipotesi l’autore ha ottenuto la legge lineare sulle manifestazioni Mariane.
(7) 'Quando dunque vedrete presente nel luogo santo l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele - chi legge, comprenda –...' (Matteo 24, 15)

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