Ieri è andata in scena ( parole quantomai azzeccate visto che si era al Teatro Nuovo di Milano) la desolante presentazione di un nuovo movimento politico.
Si chiama "Vogliamo vivere" ed è il movimento di Emilio Fede, storico ex direttore del Tg4.
Ai giornalisti presenti ha dichiarato che, secondo i bookmakers inglesi, è lui l'anti-grillo e che, secondo un sondaggio di Renato Mannheimer, il suo soggetto politico si attesta al 3%.
Dato abbastanza discutibile, sopratutto considerato la solitudine vista in platea (la foto sopra si riferisce proprio alla presentazione e non è un fotomontaggio) dove ci saranno state un cinquantina di persone a voler essere carini.
Ma qual'è la ricetta di Fede per il Paese?
Eh, se la capite fatemelo sapere.
Ho provato ad andare sul sito ufficiale (Vogliamo Vivere.it) per trovare risposte.
Era meglio se giocavo col cellulare.
Ci sono qualche post, accuse vaghe e generalizzate all'anti-politica di Grillo e al governo Monti (senza scendere nei dettagli che poi si nota l'ignoranza) e la solita vicinanza a Silvio.
L'unica cosa di cui parla in maniera concreta è l'aiuto ai poveri, in special modo ai pensionati e alle famiglie, ma anche qui non si scende nei particolari, tolto un nobile atto di beneficenza, 500 donati a 5 famiglie in difficoltà ( a testa ovviamente)
Ma è beneficenza, appunto, non politica.
Ed è curioso che arrivi da una persona che aveva definito "pochi" i 20 mila euro al mese (240 mila euro l'anno, poverino) che Mediaset gli paga, in sostanza per NON fare il direttore.
Ripeto, poverino. Se c'è da fare una colletta o una sottoscrizione per aiutarlo fatemelo sapere, se si può dare una mano....
Nella stesso articolo ( apparso su Libero) si scopre pure che vorrebbe nel suo movimento niente popò di meno che Roberto Saviano.
Lo stesso che aveva duramente contestato durante il suo telegiornale definendolo uno che vuole apparrire e che "rompe".
Si vede che stando a casa, avendo più tempo libero, ha potuto documentarsi un filino meglio.
Speriamo che abbia potuto capire anche l'assurdità da lui detta sulle "Agende Rosse".
Vi rinfresco la memoria.
In occasione del 18esimo anniversario della Strage di via d'Amelio, quella in cui morì il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta, una buon numerò di cittadini sfilò agitando un'agenda rossa in mano.
Lui le definì "comuniste", dimenticando (??????) che si chiamano così per un motivo arcano e misterioso.
La copertina è di colore rosso (Incredibile vero?)
E i ragazzi la sventolavano perchè l'agenda rossa di Paolo Borsellino su cui il magistrato appuntava impressioni sulle indagini e sugli interrogatori è misteriosamente sparita dal luogo della strage.
Chiedevano verità, il comunismo c'entrava quanto il signor Fede c'entra con l'informazione.
Ma ovviamente la castroneria detta in diretta nel telegiornale della sera non venne mai smentita, siamo mica matti
Può una persona del genere avere un partito e concorrere per il Parlamento? Ovviamente sì, sperando che l'italiani abbiano la decenza di non dargli nemmeno un voto
Comunque la pensiate arrivederci da Brain on Air.