Published on gennaio 28th, 2015 | by radiobattente
0Questa volta vogliamo dire la nostra sull’olio di palma, il secondo olio commestibile più prodotto al mondo, che recentemente sta facendo parlare parecchio di sé.
Anzitutto, bisogna dire che su questo olio vegetale saturo non idrogenato ricavato dalle palme – ogni tanto dobbiamo essere tecnici – c’è molta confusione.
Da un lato, c’è chi tende a demonizzarlo per l’elevato contenuto di acidi grassi saturi (circa il 50% del totale), considerati poco salutari perché tendono a far alzare i livelli di colesterolo nel sangue, incidendo negativamente sul nostro sistema cardiovascolare e recando con sé la possibilità di sviluppare patologie gravi come l’infarto e l’ictus.
Dall’altro, invece, c’è chi lo considera in maniera molto positiva per l’elevato contenuto di precursori delle vitamine A ed E oltre alle sostanze antiossidanti, anche se questo vale soltanto per l’uso dell’olio di palma integrale e non raffinato.
Ebbene, nonostante il dibattito sia ancora aperto, riteniamo indicativo non solo che grandi catene di distribuzione alimentare (come Coop, Ikea, Ld market e Md discount di Esselunga, quest’ultima perché “preoccupata della salute dei clienti“) si siano impegnate a limitare il più possibile l’utilizzo dell’olio di palma a partire da dicembre 2015, ma anche che il Consiglio Superiore della Sanità belga abbia addirittura consigliato la scelta di alimenti prodotti con oli vegetali differenti, meno pericolosi per la salute dei consumatori.
Come se non bastasse, vanno tenuti in debita considerazione anche ulteriori “danni collaterali” di questo olio e che riguardano la sua produzione, correlata alla rapina delle terre e alla deportazione di migliaia di famiglie africane, asiatiche e sudamericane, il c.d. land grabbing, nonché additata come causa primaria sia della deforestazione di aree boschive, sostituite da piantagioni industriali, sia dell’inquinamento da emissioni inquinanti di CO2 nel Sud-Est asiatico.
Il nostro FederConsiglio: leggiamo attentamente le etichette e limitiamo ai minimi termini il consumo di prodotti che contengono questo olio. Facendo ciò daremo una mano alla nostra salute e anche all’ambiente, cosa che non guasta mai.
Federconsumatori Licata
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