di Nicola Pucci
Il ricchissimo appuntamento nel deserto di Dubai, un succoso evento a ridosso delle onde del mare di Acapulco, spiccioli di grande tennis tra i grattacieli di San Paolo. Ecco quel che aveva da offrire la settimana che anticipa gli attesissimi Master 1000 di Indian Wells e Key Biscane.
Federer trionfa a Dubai – da homepage.nuvuweb.net (foto Reuters)
TORNEO DI DUBAI. Al Dubai Duty Free Tennis Championships si attendeva la sfida epocale tra Djokovic e Federer, vincitori dal 2003 di ben nove edizioni del torneo che i petroldollari degli sceicchi hanno elevato a rango di ATP World Tour 500. E i due fuoriclasse non hanno deluso le attese, anche se l’intromissione di Del Potro come seconda testa di serie – costretto subito al ritiro per un problema cronico al polso – li ha messi uno di fronte all’altro in semifinale. E per l’incrocio diretto Roger il Magnifico sciorina il meraviglioso tennis che ne fa il più grande di tutti i tempi e dopo un primo set ceduto 6-3 gioca come meglio un umano non potrebbe, scegliendo la strategia dell’attacco e annientando il serbo 6-3 6-2, per volare in finale ad affrontare Tomas Berdych. Il ceco è in forma super dopo il trionfo di Rotterdam, si presenta all’ultimo atto senza aver perso un set con Copil, Stakhovsky, Tsonga e Kohlschreiber e per 40 minuti è padrone del campo. Solido con i colpi di sbarramento e incisivo al servizio tiene Federer lontano dalle rete e sul 6-3 3-2 con break di vantaggio è in rampa di lancio per conquistare il titolo. Ma è qui che Federer ha la forza di riemergere dal baratro e rientrare in partita, controbreakka, cresce di livello e col punteggio di 6-4 trascina il match al set decisivo. Dove l’ex-numero 1 del mondo prende il largo sul 4-1, annulla due pericolose palle-break sul 4-2 e chiude 6-3 al terzo match-point. Il principe del deserto è ancora vivo.
Dimitrov vince ad Acapulco – da atpworldtour.com
TORNEO DI ACAPULCO. L’Abierto Mexicano Telcel si gioca su superficie dura, è un ATP World Tour 500 ed erano Ferrer e Murray a capeggiare l’entry-list come principali favoriti al titolo. Ma se il soldatino spagnolo si ritira nel match con Anderson ai quarti per un infortunio alla coscia sinistra, il britannico raggiunge la semifinale dopo aver lasciato un set ad Andujar e a Gilles Simon, per arrendersi al gioco scintillante di Dimitrov nel match più bello del torneo. Il bulguro, già vincitore di Baghdatis e Gulbis, ormai è pronto al definitivo salto di qualità e all’ultimo stadio della competizione trova proprio il sudafricano Anderson, già finalista a Delray Beach e in eccellente stato di forma, come evidenziano i match con Querrey, Ferrer e Dolgopolov. Ma come già sette giorni orsono a Kevin manca un pizzico di audacia ed anche un po’ di fortuna per portare a casa l’ultima vittoria: Dimitrov ormai non è più solo il gioiellino in erba che tanto assomiglia a Federer, ma è campione che si sta affermando, non trema nei due tie-break che decidono la sfida e dopo quasi tre ore di lotta serrata, col punteggio finale di 7-6 3-6 7-6, reclama un posto al tavolo dei grandi del tennis.
Paolo Lorenzi a San Paolo – da atpworldtour.com
TORNEO DI SAN PAOLO. Il secondo appuntamento brasiliano dopo Rio de Janeiro, il Brasil Open 2014, narra la bella storia di Paolo Lorenzi, trentaduenne onesto mestierante della racchetta, da anni in giro per il circuito, che conquista la prima finale in carriera da numero 114 del ranking mondiale. Il romano/senese ha due turni abbordabili, con l’iberico Riba e il brasiliano Dutra Silva, ma è nel match di quarti di finale con Juan Monaco, testa di serie numero 4 e pur sempre ex-top ten, che mette in mostra la varietà del suo repertorio tecnico, con smorzate, serve-and-volley, attacchi in controtempo, servizi vincenti che disorientano l’esperto argentino. Finisce 7-6 6-7 6-4, così come la corsa dell’azzurro non si arresta in semifinale con Tommy Haas, primo favorito del torneo, costretto al ritiro sul 6-3 3-2 per l’azzurro, complice un problema alla spalla destra. In finale Lorenzi trova l’altra sorpresa del torneo, Federico Delbonis numero 61 del mondo, che in semifinale ha disilluso il pubblico di casa eliminando il beniamino locale, Thomaz Bellucci che gioca un bel tennis ma si arrende in tre set. Anche l’argentino ha palmares modesto, con la sola finale ad Amburgo nel 2013 persa con Fognini, ma la gioventù è dalla sua parte e proprio la forza dei suoi 23 anni lo hanno spinto alla sfida decisiva superando nei turni precedenti Volandri, la testa di serie numero 2 Almagro e Montanes. Il match che vale una carriera tennistica per Lorenzi e l’alba di un percorso da protagonista per Delbonis è all’insegna dell’equlibrio, l’azzurro coglie l’attimo e vince il primo set 6-4, l’argentino risponde con efficacia e incamera il secondo 6-3. Il break ad inizio terzo set è letale per Lorenzi che si trova a dover rincorrere, proprio sul 5-4 avrebbe l’occasione per riagganciare l’avversario ma l’ultimo punto è per Delbonis che in poco più di 2 ore si porta a casa la coppa.
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