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Federica D'Ascani - Credevo di essere un serial killer, invece sono incinta!

Creato il 04 maggio 2015 da Tuttosuilibri @irenepecikar
Chi l'ha detto che la gravidanza è soltanto rose e fiori?
In uscita, domani cinque maggio per Delos Digital,  il nuovo romanzo di Federica D'Ascani.Credevo di essere un serial killer, invece sono incinta!
Federica D'Ascani - Credevo di essere un serial killer, invece sono incinta!
Titolo: Credevo di essere un serial killer, invece... sono incinta!Autore: Federica D'AscaniEditore: Delos Digital (collana Odissea)Bene, sei rimasta incinta. Hai programmato ogni cosa e sei pronta a sentir scalciare il tuo pulcino, fagiolino, bigolino, pupazzetto nella panciona. Sei pronta? Davvero? Sai a cosa stai andando incontro? Sai che, da oggi in poi, chiunque avrà diritto di replica sulla tua gravidanza? Non te lo aspettavi, eh? Per questo esisto. Preparati ad affrontare giudizi, fesserie, luoghi comuni e tante tanti nervi a fior di pelle. Potrebbe andarti bene, questo lo ammetto e te lo concedo. Potresti emigrare. Potresti non essere costretta a convivere con le persone dal sorrisino perfido e meschino. Potresti... Ma non sarà così. E allora leggi qui e inizia a costruire la tua corazza. La gravidanza sarà solo l'inizio!  
Prefazione
Questo vuole essere uno sfogo, semplice e diretto, per esprimere quanto sia frustrante, per una donna, rimanere incinta. Si dice che non esista momento più bello, nella vita di una fanciulla, di quello che si vive in gravidanza. E per alcune è davvero così. Non fraintendetemi, con questo non voglio assolutamente dire che me la stia vivendo male, che sia depressa o che non abbia più la pazienza di continuare a vedere la mia pancia crescere. Assolutamente. Il discorso fondamentale è che non è tutto così perfetto come si dice e, soprattutto, le donne non diventano tutte quante un'unica identità creata in laboratorio nel momento in cui avvertono una vita crescere nel loro grembo. In queste pagine vorrei solo esporre quali sono gli atteggiamenti esterni in grado di trasformare una  persona normodotata, senziente e nel pieno delle proprie facoltà psichiche, in una possibile serial killer, individuo spietato e privo di emozioni nell'espletamento della propria sete di sangue, dall'inizio della gravidanza alla fine. Nonostante quella incinta sia io, ho notato con sconcerto che le cose che vengono dette a me sono, per lo più, le stesse che vengono divulgate in modo universale dalla stragrande maggioranza della gente alla moltitudine di donne col pancione vivente sul pianeta Terra. Quindi c'è un punto da chiarire: siete intenzionati a leggere queste pagine perché volete appurare se il vostro grado di luoghi comuni sia a un buon livello rispetto alla società odierna, oppure perché siete arrivate al mio stesso punto di non sopportazione? E badate bene, queste parole non sono dettate dagli ormoni, come molti stanno pensando, magari con un sorrisino tra le labbra. Un sorriso beffardo. Un sorriso che vorrebbe trasmettere: “Sono gli ormoni, è inutile che dici di no. Io la so lunga, sono proprio gli ormoni”. Tra queste pagine vedrete quanto moltissime cose non dipendano affatto dagli ormoni, ma dal normale carattere di ogni individuo e dalla giusta e sacrosanta voglia di far terminare le idiozie ascoltate. Riconosco che durante i nove mesi di gestazione si sia più inclini al nervosismo (e riecco apparire quel sorrisino malefico) ma questo non significa che da dottor Jeckill, la donna diventi un Mister Hide. Non è così. La gente è snervante, è bene che le persone comincino a rendersene conto. E non prendete questo libro per un manuale di interpretazione, stile “libro dei sogni”. Le frasi, gli episodi, le battute e le non richieste spiegazioni che citerò qui, non vogliono essere un vedemecum per il rompicoglioni di domani, ma una lista di tutto ciò che ha veramente fracassato i marroni alle persone che, semplicemente, hanno una propria coscienza e un proprio cervello pensante. Premettendo che, nonostante tutto ciò sembri voler dire “Non datemi consigli, non li accetterò”, i consigli sono ben accetti, se richiesti e detti con tatto: c'è modo e modo di dire le cose. E soprattutto: non cercate di inculcare qualcosa nella testa di una donna incinta determinata a dimostrare il contrario di quanto state dicendo. Le donne, durante la gravidanza, non regrediscono alla fase embrionale insieme al proprio bambino, non hanno bisogno che le cose vengano ripetute affinché se ne convincano e non hanno bisogno di essere trattate come povere dementi che un giorno capiranno. Una donna incinta, prendendo in esame una fascia di età compresa tra i venti e i quarantacinque anni (e queste ultime a maggior ragione) conoscono perfettamente il proprio carattere e sanno ciò che sopportano e ciò che, invece, proprio non digeriscono. Questa breve prefazione è solo per farvi una panoramica generale circa l'umore di una donna in gravidanza... Non osate troppo, con lei, potreste non avere più modo neanche di pentirvene...
L'autrice
Federica D'Ascani è nata a Ostia nel 1984. Diplomata in lingue, comincia a scrivere a diciotto anni e viene pubblicata da varie piccole case editrici in una gavetta lunga più di dieci anni. Ha un suo blog volto a sponsorizzare gli autori emergenti ed esordienti, ma anche quelli già affermati.  Recensore presso il blog "Insaziabili letture", collabora in qualità di pubblicista con il giornale telematico territoriale "Il Faro on line". Il suo ultimo romanzo è "L'istinto di una donna" edito da Rizzoli nella collana "You Feel". Per Delos Digital ha già pubblicato il racconto "Fuga da un sogno" nella collana "Senza Sfumature".   

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