Magazine Diario personale

Federico Garcia Lorca, "Canzone d’autunno"

Da Silvy56

Oggi sento nel cuore un vago tremore di stelle, ma il mio sentiero si perde nell'anima della nebbia. La luce mi spezza le ali e il dolore della mia tristezza bagna i ricordi alla fonte dell'idea. Tutte le rose sono bianche, bianche come la mia pena, e non sono le rose bianche, perché ci ha nevicato sopra. Prima ci fu l'arcobaleno. Nevica anche sulla mia anima. La neve dell'anima ha fiocchi di baci e di scene che sono affondate nell'ombra o nella luce di chi le pensa. La neve cade dalle rose, ma quella dell'anima resta e l'artiglio degli anni ne fa un sudario. Si scioglierà la neve quando moriremo? O ci sarà altra neve e altre rose più perfette? Scenderà la pace su di noi come c'insegna Cristo? O non sarà mai possibile la soluzione del problema? E se l'amore c'inganna? Chi animerà la nostra vita se il crepuscolo ci sprofonda nella vera scienza del Bene che forse non esiste e del Male che batte vicino? Se la speranza si spegne e ricomincia Babele che torcia illuminerà le strade della Terra? Se l'azzurro è un sogno che ne sarà dell'innocenza? Che ne sarà del cuore se l'Amore non ha frecce? Se la morte è la morte, che ne sarà dei poeti e delle cose addormentate che più nessuno ricorda? O sole della speranza! Acqua chiara! Luna nuova! Cuore dei bambini! Anime rudi delle pietre! Oggi sento nel cuore un vago tremore di stelle e tutte le rose sono bianche come la mia pena.

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