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Feio é fumar!

Creato il 29 marzo 2011 da Socialmediares

Attualmente in Italia sono calcolati 75.000/80.000 morti all’anno a causa del fumo di cui circa 39.000 per cancro (al polmone, alla gola o alla cavità orale, ecc.), circa 13.000 per malattie respiratorie croniche e 22.000 per malattie cardiovascolari.

Feio é fumar!

Feio é fumar!

Questo spot, ideato da Pfizer (la prima compagnia biofarmaceutica che produce e distribuisce nuovi farmaci) in collaborazione con la LILT (la Lega Italiana per la Lotta ai Tumori), è stato pensato  scegliendo una lista dei vari motivi che possono spingere a smettere di fumare come principale messaggio che serva ad attirare l’attenzione dei fumatori, dando loro, alla fine, informazioni anche su come essere aiutati, ossia andando dal medico. A mio avviso, però, questa campagna non è efficace perché la visione di mondo idilliaco che si è scelto di far passare non mi sembra che non riesca a attirare adeguatamente l’attenzione sul problema e soprattutto a spingere il fumatore a prendere la decisione di smettere di fumare. Chi fuma danneggia la propria vita. Da questo spot non emerge questa cose, ecco perché avrei puntato più su un messaggio diverso che, in maniera più o meno forte, avvisi sugli effettivi danni che provoca alla salute dei fumatori e di chi sta loro intorno.

Come l’Italia, moltissimi sono i Paesi che aderiscono ad iniziative e campagne contro il fumo.

Feio é fumar!

In Australia, ad esempio, si è scelto di proporre diverse campagne anti-fumo che mostrino realmente ciò che avviene quando si fuma. Il testo è il seguente: “Ogni sigaretta ti sta facendo danni. Ogni volta che si inala, si condensa il fumo di tabacco nei polmoni per formare catrame. Si tratta di un polmone sano. E questa è la quantità di catrame respira un fumatore di un pacchetto al giorno in ogni anno. Ogni sigaretta ti sta facendo danni.” La campagna è sicuramente d’impatto, anche se l’idea del polmone aperto non so se renda bene l’idea. Inoltre avrei scelto di porre il messaggio che induce all’azione (“Quit”) in maniera più visibile, quasi imperativa.

Sempre in Australia, e d’impatto sicuramente più forte, è questa campagna portata avanti tramite spot e immagini stampate sui pacchetti di sigarette. Questo in particolare è il video realizzato per mostrare i danni del cancro alla bocca e alla gola causato da fumo.

Come in Australia, anche in altri Paesi del mondo si è pensato di realizzare appositi pacchetti di sigarette che mostrassero gli effetti del fumo sull’uomo.

L’Inghilterra e la sua campagna choc antifumo, ne è sicuramente un altro esempio.

Recenti studi dimostrano che per capire veramente come il fumo danneggi il corpo, il fumatore deve necessariamente guardare un’immagine che mostri l’effetto devastante. Inoltre per non far abituare il fumatore a vedere sempre le stesse immagini, il Ministero della Salute inglese ha pensato di cambiarle periodicamente in modo da ricreare nel fumatore quella sensazione di allontanamento.

Il fumo causa una morte lenta e dolorosa“, “Il fumo ostruisce le arterie e causa attacchi cardiaci e ictus“, “Il fumo provoca il cancro“, “Il fumo rende impotenti“: queste alcune delle frasi scelte per  accompagnare le immagini sui pacchetti.

In questo caso l’idea realizzata per le Winfield Blue è interessante, ma manca ad esempio un numero di telefono da contattare in caso si voglia aiuto o informazioni su come smettere di fumare. Il messaggio c’è, ma rimane forse un po’ incompleto. Anche se, immagino, che i fumatori avrebbero difficoltà  a fumare e ad acquistare pacchetti con questo tipo di immagini.

Ad ogni modo, Liam Donaldson, direttore sanitario in Inghilterra, ha annunciato che l’intento sarà quello di riuscire a rendere tali immagini obbligatorie su tutti i pacchetti di sigarette inglesi.

Feio é fumar!
Feio é fumar!
Anche la Marlboro ha realizzato pacchetti con messaggi che mirano alle problematiche causate dal fumo, ma a mio avviso, l’idea di mettere le immagini risulta molto più efficace.

Sempre in Inghilterra è stato realizzato il seguente spot.

Feio é fumar!

Questa è una registrazione reale che solo in seguito è stata scelta per diventare lo spot per una campagna anti-fumo; perché la vita di Antony Hicks sia da monito per tutti gli altri fumatori.

“Lo chiamano il cancro alla gola, hanno rimosso la mia laringe. Se non l’avessero fatto, avrei potuto avere anche il cancro ai polmoni. Alexandra la mia primogenita, verrà qui per una vacanza il 13 Dicembre e io sarò vivo.
Antony è morto 10 giorni dopo le riprese di questo video e non ha mai più avuto modo di vedere sua figlia.”

A mio avviso questo è un video agghiacciante. Molto spesso sbagliamo con la consapevolezza  che sia sempre possibile avere del tempo per recuperare. Ma con la salute e la nostra vita, molto spesso, non esistono seconde possibilità, e le scelte che facciamo devono essere per questo ben ponderate, per il bene nostro e di chi ci sta vicino e ci vuol bene.

Feio é fumar!

L’American Lung Association, impegnata soprattutto ad aiutare i fumatori a smettere di fumare, a rafforzare le politiche che tutelino chiunque dal fumo passivo e ad impedire ai ragazzi di iniziare a fumare, sceglie di portare avanti questa campagna realizzata su cartelloni da porre sui contenitori raccogli sigarette dislocati per le strade di fronte a scuole, ristoranti, negozi e uffici. Inoltre come effetto aggiuntivo il fumo sprigionato dalle sigarette all’interno del contenitore dal foro creando un’immagine inquietante.

Quest’uomo fumò 125.000 sigarette prima che si ammalasse di cancro. Tu a che numero sei? Nulla è più importante del vostro prossimo respiro”.

Un’altra importante problematica esistente è ovviamente legata al fumo passivo. Molte campagne sono nate a tal proposito, e molte di queste vogliono far riflettere sul fatto che la maggior parte delle volte sono proprio i bambini a subirlo.

Feio é fumar!
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Feio é fumar!

 

Qualche esempio sono la campagna cilena con il messaggio “Il fumo non è un suicidio, è un omicidio” oppure la campagna australiana citata già precedentemente in cui si mostra e si spiega gli effettivi danni provocati nei bambini a causa del fumo passivo.

 

In Portogallo, invece, si è scelto di realizzare la campagna anti-fumo “Feio è fumar” (Fumare è orribile).

Feio é fumar!
Nelle immagini i modelli vengono mostrati in atteggiamenti poco eleganti, per far risaltare il significato del messaggio ossia che l’azione veramente orribile dalla quale dovremmo star lontani è solo quella di fumare.

Buona l’idea di contrapporre ragazzi di bell’aspetto agli atteggiamenti poco decorosi; non so però quanto possa realmente colpire il target a cui si mira, ossia a quello dei giovani fumatori. Inoltre, mancano dei dati su cui far riferimento.

Feio é fumar!
Feio é fumar!
In India invece hanno deciso di decorare così alcuni soffitti delle sale fumatori.

Feio é fumar!
Feio é fumar!

 

Una problematica molto sentita da tutti i fumatori è quella del possibile odore che possano lasciare dopo aver fumato. Ed è proprio per questo che si sceglie questo fattore per la creazione di queste campagne.

“Il fumo è dannoso per il tuo respiro” è la campagna anti-fumo del Comitato nazionale francese che vuol comunicare quanto sia disgustoso baciare un fumatore.

Sempre sulla stessa linea di pensiero nasce anche questa iniziativa in cui si fa testare ai passanti un profumo a prima vista normalissimo che invece si dimostrerà disgustoso poiché avrà odore che generalmente contraddistingue l’alito dei fumatori. Inoltre, nel cartoncino in cui si effettua il test, si potrà leggere un messaggio indirizzato a tutti i fumatori avvertendoli che quello è l’odore che lasciano, invitandoli a chiedere conferma alle persone vicino a loro, a smettere di fumare e a chiamare il numero telefonico riportato per qualsiasi informazione o aiuto.

Feio é fumar!

Ma il forte interesse per questa problematica sociale e la conseguente nascita di tutte queste campagne ed iniziative riusciranno veramente a far aprire gli occhi? Forse un piccolo ma importante cambiamento sta già avvenendo: secondo una ricerca di Citigroup è stato registrato un calo del numero dei fumatori  in concomitanza  all’aumento della consapevolezza dei rischi del tabagismo. Di questo passo, dicono gli analisti, nel 2050 in Inghilterra non si fumerà più.

Elisa Pucci



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