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"Felice notte, venerabile Jorge"

Da Povna @povna
A tre giorni dallo svolgimento della prova preselettiva nazionale unica del concorso a preside, la 'povna torna sopra una vicenda cui ha già dedicato un po' di tempo, per chiarire un paio di questioni.
Innanzi tutto, una doverosa premessa. La 'povna (che pure vi si è iscritta con convinzione) questo concorso - in nome del merito che lei, da quando è adolescente, venera (rasserenata di condividere questa religione assoluta ed esigente con la buona compagnia della sua Costituzione) - non lo dovrebbe vincere. Perché,non è preparata a sufficienza, né ha studiato abbastanza, per una serie di ragioni in parte imprevedibili, che (come è, come non è) restano tali.
Di più. Rispetto a tutto quello che è stato detto e scritto (e che è verissimo) sugli errori nei quesiti del concorso, arriva a dire che tutto sommato non le sembra che lo scandalo più grave sia poi questo. Ossia (lo spiega meglio): posto che è ignobile che un ministero non sia in grado di produrre, per la selezione dei suoi dirigenti, una batteria di domande competenti, chiare e formulate in maniera corretta, la 'povna la vergogna stia nella forma stessa scelta per la preselezione. Se infatti quest'ultima fosse basata davvero sul merito, allora non ci sarebbe bisogno, come per i quiz della patente, di far uscire il serbatoio dal quale verranno pescate le domande in anteprima. Così, se pure alcune di quelle del mucchio in origine fossero scorrette, sarebbe sufficiente che venissero controllate ed espunte (come oggettivamente è stato fatto) prima della prova. Infatti la preparazione al ruolo di dirigente di quella istituzione pubblica che determina l'ossatura, la formazione, il midollo (del leone?) di un paese non dovrebbe essere organizzata come un gioco di intrattenimento (sia esso Trivial Pursuit, Passaparola o Il milionario), ma attraverso una conoscenza delle materie sufficientemente approfondita da rispondere con sicurezza, perché quelle cose si sanno (e non perché - colpo di culo - a forza di esercitarsi sul data base di tutte le domande, quei quesiti, senza la più pallida idea di che cosa significhino realmente, sono già stati fatti prima).
Comunque la metodologia scelta è questa, tanti saluti e grazie, lo si sapeva da subito. Quello che la 'povna (e molti altri con lei, probabilmente) ignorava, era però l'organizzazione spicciola di questa sacra cerimonia. Ed è questo, più di ogni altra cosa, che la lascia perplessa, e le fa scuotere la testa sul senso di questa scombiccherata trama.
Mercoledì 12 ottobre, dunque, insieme a molti altri, la 'povna si recherà nel suo capoluogo di regione. Lì verrà indirizzata in una delle varie scuole del regno che, per quel giorno, ospitano la selezione. Dovrà essere munita (a sue spese) di una penna, del tipo Bic nera. Perché l'esame sarà con carta e inchiostro, come nel paleolitico anteriore. Quindi le verrà distribuito un foglio, e un cronometro farà scattare per tutti i candidati il tempo, dei 100 minuti per annerire le caselle delle 100 risposte messe a loro disposizione. 
"100 domande, vorrai dire?!" - domanderà un lettore attento.
"No, no" - risponderà allora la 'povna. Perché il ministero non avrà avuto il tempo, la voglia, l'occasione, la grazia di approntare (vista l'assenza di computer) almeno un foglio con sopra scritte le domande e le possibili crocette (come, tanto per dire, nel caso delle prove INVALSI). Dunque agli esaminandi verrà distribuito, sigillato e integro, il plico contenente tutte quante le cinquemilaequalcosa domande. Sul foglio (come illustrato chiaramente dal facsimile) ci sarà solo il numero del quesito, e le quattro lettere (A,B,C,D) alternative di risposta. Il candidato, nei 60 secondi previsti per rispondere a ciascuna delle 100 domande, dovrà dunque compulsare febbrilmente il volumetto, leggere il testo, e poi passare sul suo proprio foglio, per annerire (attenzione, pienamente) il pallino che corrisponde alla soluzione.
Quando la 'povna ha letto questo singolare documento - mentre capiva, con certezza, di avere sbagliato tutto (perché l'unica preparazione consona restava, è ovvio, una prova cronometrata di consultazione manuale dell'Enciclopedia Treccani) - ha cominciato a ridere, ridere, ridere. E nella testa le veniva in mente solo Jorge da Burgos, e Guglielmo da Baskerville, e gli omicidi tra i monaci copisti del Nome della rosa.
L'unico consiglio che le sembra opportuno dare ai suoi colleghi esaminandi, dunque, è quello di astenersi in ogni modo dal voltare le pagine, per fretta, inumidendosi il dito indice - ché per rendere la selezione ancora più certa e rapida, su un campione a caso di quei plichi non le parrebbe poi improbabile riscontrare le presenza di un qualche efficacissmo veleno.

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