Che cos’è la felicità?… Bella domanda.
Oggi risponderei così: felicità è avere un palco sotto i piedi e nove amici coi quali dividerlo.
Questa sera ci esibiremo nel secondo live di stagione (e anche di quella che considero la mia personalissima «nuova stagione di vita»). Come l’altra volta, sarà una festa all’aperto: una delle mille che colorano e rinfrescano le serate estive, quelle che durano una settimana e si chiudono sempre di domenica. Stasera, quindi, chiuderemo.
Qualcuno dei nostri è andato in avanscoperta un paio di sere fa per verificare la grandezza del palco, la bravura del service e… anche per sentire la concorrenza. Stando ai commenti, si prospetta una gran bella serata.
Il mio gruppo è come una grande famiglia, c’è gente di ogni età: posso sentirmi di volta in volta la zia, la sorella o la nipote. La cosa bella è che tutti – dal primo all’ultimo, dal dilettante al professionista – hanno addosso questa immensa felicità di suonare insieme; gliela leggi negli occhi: brillano come stelle.
Mi vedo riflessa in quegli occhi.
Il blues non morirà mai.
E anche il funk mi sembra in ottima forma.
(faccio notare al signor YouTube che questa non è la versione studio di The Chicken ma è quella live presa dal Birthday Concert, album che conosco come le mie tasche; è stata tagliata pure la presentazione… no, non ditelo, lo so da me: Scribacchina è sempre più pignola e antipatica