L’applicazione, nemmeno a dirlo, è nata negli Stati Uniti grazie al genio di un team dell’università del Vermont e della Mitre Corporation. Si chiama Hedonometer ed è stata messa a punto con un lavoro di anni. In pratica il programma – che legge istantaneamente milioni di tweet - tiene monitorato il livello di felicità ogni 24 ore verificando cambiamenti di umore. Come accade? Le parole sono state catalogate in una scala che va da un livello positivo a uno negativo, il tutto sempre in relazione alla localizzazione geografica per tenere conto anche degli accadimenti in ogni luogo del mondo.
Inizialmente l’idea era quella di vedere quali erano le città americane più felici poi lo strumento è stato trasformato in qualcosa di diverso che attinge alla “valenza psicologica” costituita da circa 10mila parole. Oggi si utilizza Twitter ma presto verranno utilizzati anche i flussi di parole ricavate da Google, dai testi del New York Times e dai servizi della Cnn.
Un primo dato, che purtroppo non stupisce, è che il giorno più triste degli ultimi 5 anni è stato quello dell’attentato di Boston.