La riflessione attorno alla felicità accompagna Homo Sapiens da sempre. E’ un ambito di ricerca stimolante intellettualmente (coinvolgendo molte discipline, molte tradizioni di pensiero e molte prospettive culturali) e con ricadute pratiche notevoli, in quanto tutte le persone cercano il miglior modo per vivere. Altra questione dire che lo trovino.
Il libro di Jonathan Haidt, psicologo alla Virginia University, “Felicità: un’ipotesi. Verità moderne e saggezza antica” (2008, Codice Edizioni, 14 €) propone un ricco excursus storico e scientifico attorno alla questione della felicità umana.
La prospettiva storica tocca le tradizioni etiche occidentali come lo stoicismo e l’epicureismo, così come quelle filosofico-religiose orientali: innumerevoli analogie e differenze sono portate alla luce con uno stile coinvolgente e gradevole. Ma è nella parte scientifica che Haidt ci conduce per mano lungo un sentiero che cerca di far dialogare la saggezza umana con le conscenze della psicologia e dell’antropologia contemporanee. Le domande non sono certo banali: per comprendere la felicità è utile essere aggiornati sulle più recenti conoscenze inerenti il funzionamento del cervello umano, del nostro comportamento sociale, della diverse forme terapeutiche e degli studi sull’esperienza?
Come si conciliano, se si conciliano, le riflessioni classiche sull’etica delle virtù e sulle più limpide tradizioni buddhiste con le ultime scoperte empiriche della psicologia positiva, dell’influsso dei pensieri sulle emozioni, sullo studio sui legami amorosi e affettivi, sulla qualità di vita, sul rapporto con il possesso delle cose materiali, sulle persone mentre conducono le loro vite quotidiane, sulla incessante ricerca del senso delle nostre vite? E qual’è l’ipotesi che l’autore propone per dare sostanza alla domanda delle domande, cioè se sia e come sia possibile vivere una vita felice? Scrive Haidt:
la nostra mente è paragonabile alla coppia formata da un elefante ostinato e dal suo guidatore, e la nostra felicità dipenderà dalla capacità di quest’ultimo di orientare la direzione dell’elefante
Bella metafora! Il libro è un viaggio straordinario attraverso le migliori idee che Homo Sapiens, nell’antichità e nella modernità, ha prodotto attorno alla questione che forse più gli sta a cuore. Buona lettura e felice vita.