Dopo Brozovic e’ toccato al neo acquisto Felipe di ripondere alle domande dei tifosi:
Squadra più forte che hai affrontato?
Ce ne sono state tante. Per un periodo la Juve, poi anche l’Inter. Il Milan anche. Potrei dirne varie. All’epoca c’erano attaccanti come Sheva, Trezeguet, Zalayeta, Inzaghi, Ibrahimovic, Balotelli, Crespo, Cruz che a volte entrava dalla panchina ma era fortissimo. Ho sfidato attaccanti forti, forse il più forte Ibrahimovic. Ho rischiato con lui anche in partita (ride, ndr).
Più italiano o brasiliano?
Udine è casa, lì vivrò quando smetterò. La città che mi ha colpito tanto è Firenze, sono stato male lì calcisticamente, ma la città è molto molto bella.
Che importanza ha per te l’esperienza? Dai consigli?
Avere tante presenze mi aiuta, anche il fatto di sapere con chi stai giocando. Bisogna conoscere le caratteristiche degli avversari. Sono appena arrivato, ma se dovesse servire un consiglio io ci sono. Queste cose fanno anche vincere una partita. Io sono cresciuto in Italia, conosco bene le altre squadre. Questa cosa mi facilita. Quando ci sono giocatori nuovi mi piace guardare le partite.
A chi ti sei ispirato?
Sono cresciuto guardando Nesta, Maldini. Loro mi hanno colpito. Sono cresciuto vedendo loro.
Nome da consigliare?
Non seguo il calcio brasiliano. Mi prendono in giro i miei amici, mi dicono che sono più italiano.
Rimonta Wolfsburg?
E’ dura, il Wolfsburg è una buona squadra, ma nel calcio niente è impossibile. Abbiamo pareggiato con il Napoli, con queste cose si dimostra che abbiamo la possibilità di fare gol e andare avanti. Aver segnato subito poteva lasciarci un po’ di tranquillità. Abbiamo segnato, ci abbiamo provato. Quindi abbiamo la possibilità per il ritorno, noi abbiamo giocatori che possono far male.
Inter?
Sono stato vicino all’Inter quando ero ad Udine, ero troppo giovane e non si è fatto nulla, l’Udinese sparava cifre folli, non c’è mai stata l’occasione. Sono veramente emozionatissimo ora.
Cosa hai provato quando hai firmato?
Dopo aver messo la firma non ci credevo, ci ho messo un paio di giorni a realizzare. Già mi stavo allenando, ma quando ho messo la firma sul contratto non mi rendevo conto, ero emozionato e mia moglie mi ha detto ‘Vedi che è vero’. Indossare questa maglia è un’emozione grandissima.
Vivi a Milano?
Sì, per comodità. Mi trovo bene. Non ho conosciuto molto la città, perché dovevo lavorare, recuperare, ma appena potrò visiterò la città. Con Handanovic, Santon, Obi il dialogo è stato più semplice, li conoscevo già. La bellezza del gruppo è che tutti sono disponibili, ti parlano. Santon? Ora è un uomo, è più sciolto.
Te lo immaginavi così Zanetti?
Sembrava molto serio, invece non è così (ride, ndr).
Cosa ti ha colpito?
Ho trovato un gruppo bello, unito, dei ragazzi seri che lavorano per un obiettivo. La struttura è molto diversa da quelle cui ero abituato, si vedono foto, quadri da cui si capisce la forza e la storia dell’Inter. Ti mettono magari un po’ di soggezione, ma è una cosa che mi ha colpito. Ho conosciuto Zanetti, bella persona.
Gol più bello?
Al Camp Nou. E’ stato bellissimo vedere il mio gol sul tabellone vicino a quello di Ronaldinho.
Terzino?
L’ho fatto, non avei problemi. Forse però non ho le caratteristiche: la velocità, la resistenza, ma l’ho fatto in passato. Me la cavo. Spalletti mi faceva giocare esterno alto a 5. Voleva che arrivassi in tutta la partita almeno due volte alla bandierina, ma per il resto dovevo difendere.
Arrivo dal Brasile?
E’ stata dura, sono arrivato a gennaio, quando avevo 15 anni, a Udine. E’ stato un po’ drammatico per il clima, ma mi sono trovato bene. Dicono siano fredde le persone, in realtà io mi sono trovato molto bene. Si vive in maniera molto tranquilla. I Pozzo lavorano bene, sono bravi.
Punto di forza?
Forse il fatto che gioco facilmente con la palla. C’è sempre qualcosa da migliorare.
Che difensore sei?
Credo che, come tanti, ho ancora tanto da imparare. In rosa ci sono giocatori con caratteristiche molto diverse dalle mie, da loro cercherò di imparare. Ci sono giocatori di esprienza internazionale. A me piace tanto giocare con la palla. Fino a 12 anni non avevo mai giocato a 11, giocavo a 5.
Inter? Vorresti essere confermato?
E’ capitato tutto all’improvviso, spero di mettere in difficoltà il mister nelle sue scelte, ho ripreso la forma fisica, mi manca il ritmo partita. Io vorrei conquistarmi una conferma per il prossimo anno. Darò il massimo. Io ho deciso di risolvere il mio contratto con il Parma, non ero più sereno, in famiglia non ero tranquillo. Come Cassano ho fatto questa scelta. Spero che non succeda mai più in futuro, in altre squadre. Loro non prendono da più di un anno lo stipendio.
Parma?
Stanno provando ad uscire da questa situazione. Tifo per loro, per i miei compagni.