“Mi avevano detto che la mia stagione era finita invece sono tornato più di un mese prima rispetto a quanto diceva il dottore. Non sono al 100%, mi manca un po’ di fisico ma ci sono. Il derby l’ho visto in tv: mi sono arrabbiato perché ho visto loro con più voglia di vincere di noi. E hanno vinto.
Con me il Gala è tutta un’altra squadra? Forse quello che posso dare io alla squadra si sente particolarmente quando non c’è, ma abbiamo una rosa ampia. Lavoro tanto e mi fa piacere essere importante; ma anche se io non ci sono e la squadra vince, è come se avessi vinto anch’io.
Appena arrivato all’Inter Mancini mi voleva? Con Roberto c’è stato uno scambio di sms, l’in bocca al lupo, nulla più. Ma, a parte l’amicizia che ci lega, con lui mi piacerebbe lavorare ancora. È un grandissimo, ha vinto ovunque, ed essere allenato da un big come lui è il massimo.
Perché? Perché prima è stato un gran giocatore, e chi ha giocato e vinto ad alto livello sa come si fa. E poi perché è serio e meticoloso in tutto, a differenza di tanti altri, e a livello tattico è scrupolosissimo.
Tornare in Italia? Dipende da chi mi vuole, ma in generale sì. Ho ancora casa a Torino, vengo spesso per shopping a Milano, la mia famiglia sarebbe contentissima.
La serie A? Il livello è sceso. Tante stelle sono andate via, e il campionato ai miei tempi era molto più “tirato”. La Juve passava quello che sta passando il Milan ora, poi si è rinforzata in tutti i campi e domina. Dal prossimo anno però vedo una bella lotta. Al Napoli metti 2-3 rinforzi e può aspirare allo scudetto, ed è lo stesso per l’Inter. Il Milan invece deve cambiare tanto ma vedo che stanno arrivando soldi nuovi».