Felix Baumgartner durante la conferenza stampa subito dopo la sua grande impresa in compagnia di Joe Kittinger. Crediti: Red Bull.
Oggi è il giorno in cui si può raccontare l’evento con meno adrenalina in corpo, forse con più razionalità. E’ anche il momento di conoscere questo uomo che ha cambiato la storia dell’uomo lanciandosi da oltre 39 chilometri di altezza dal terra: Felix Baumgartner.
Non si è trattata di una vera e propria missione spaziale, simile a quella che siamo stati abituati a vedere con gli shuttle della NASA in primis o con la Soyuz russa. Questa impresa di Felix Baumgartner è stata soprattutto un andare oltre ai limiti noti: ora sicuramente avremo più informazioni su come il corpo umano si comporta in stratosfera, cosa significa spingersi a ben 39 chilometri di altezza; permetterà di costruire tute spaziali migliori, forse permetterà il salvataggio degli astronauti qualora dovessero adottare tecniche di emergenza e di salvataggio.i
Felix ha aperto la capsula e si sta per lanciare. Il paracadute si apre dopo 36,5 km dal lancio. Crediti Red Bull.
Questa impresa fa spostare in avanti i limiti umani, fa fare un balzo enorme nel bisogno di conoscenza e di scoperta dell’ignoto. L’uomo ha sempre qualche nuovo limite da superare. E’ la sfida insita nello spirito umano.
Felix osserva la Terra da una quota di 39 chilometri di altezza. Un momento emozionante, unico nella storia. Crediti Red Bull.
A tali altezze i movimenti di Felix erano rallentati come se ogni minimo gesto fosse faticoso da compiersi; anche i suoi gesti erano rallentati, compresa la difficoltà di leggere la check list, la serie di quaranta passi che Felix doveva meticolosamente compiere prima di buttarsi verso il basso in caduta libera e che permetteva di capire, per esempio, la funzionalità del casco e del paracadute, fondamentali per una discesa in sicurezza. L’astronauta Paolo Nespoli, che raccontava l’evento in diretta su Mediaset Italia 2 ieri sera, diceva che in genere un corpo umano soggetto a tali condizioni di pressione può avere una reazione agli stimoli pari a circa un terzo di quella normale.
Felix tocca terra ed esulta per la riuscita del lancio. Crediti Red Bull.
Ma da terra il suo mentore e istruttore, Joe Kittinger, lo seguiva e gli dava istruzioni su cosa fare e come muoversi. Ci si chiedeva come mai il pallone non venisse fermato a quota 37 000 metri, come doveva essere da programma. Ci si chiedeva se la quantità di ossigeno disponibile per la caduta, che avrebbe coperto dieci minuti di caduta, sarebbe effettivamente stata sufficiente per quell’uomo che da solo stava sfidando un grande record umano.
Felix Baumgartner ha infranto la barriera del suono. I dati precisi arriveranno nei prossimi giorni da parte della Federazione Aeronautica Internazionale (FAI) sulla base dei dati raccolti dal computer che Felix aveva con sè, sulla tuta.
Ma al momento si pensa che la sua velocità sia stata di 1 342 Km/h, con una durata di 4 minuti e 22 secondi di caduta libera da una quota di 39 060 metri. Il volo ha avuto una durata di 9 minuti e 3 secondi complessivamente. In termini fisici ha superato la velocità del suono arrivando a Mach 1,24.
Felix Baumgartner ha superato varie imprese da record prima di questa sua straordinaria impresa. Si è gettato dai alcuni tra i più famosi edifici e tra i più alti del mondo: Petronas Towers di Kuala Lumpur, la Statua del Cristo di Rio de Janeiro solo per fare due esempi. Ha attraverso la Manica servendosi di ali di carbonio; è stato tuffatore tra i più eccellenti nelle forze speciali, campione mondiale di jumping con 2 500 lanci alle spalle. E ieri ha compiuto la sua missione più spettacolare con sette anni di preparazione con un ottimo team tra ingegneri, ricercatori e tecnici.
GRAZIE FELIX.
Felix racconta i suoi record:
Sabrina