Femina Versi su La Gazzetta

L'universo al femminile nella storia
Le poesie della verruese Micaela Balice

Verrua Savoia. (s.b.) È uscito in questi giorni Femina Versi, il terzo libro della verruese Micaela Balìce. 60 poesie per raccontare l'universo al femminile: suddiviso in cinque parti, prende l'avvio dai tempi biblici, mitopoietici, quando tutto ebbe origine, trasfigurato attraverso la lente della visione maschile del mondo e della società. Il libro prosegue tratteggiando la sensualità, la ricerca dell'altro ma anche la difficoltà, che sempre più spesso sfocia nell'annullamento anche fisico della donna.

Da qui è naturale passare al contesto sociale, stretto in stereotipi chiusi al dialogo e alla conoscenza, che portano solo alla perpetuazione di sé stessi. La penultima parte tratta la scrittura, la sperimentazione con le parole, l'espressività. Chiude la sezione più intimista, quella collegata alla riflessione, alle sensazioni più interiori. L'autrice considera questo lavoro un libro e non una raccolta, ne sottolinea l'unità essenziale, la completezza intrinseca; non un florilegio di poesie, ma la scelta organica del linguaggio poetico. Da notare anche l'introduzione di Loretta Sebastianelli e la copertina di Ilaria Ruggeri.

Femina Versi è un ulteriore passo nella direzione aperta da Cenerentola balla sola e proposta da I giardini di Inanna: come spiega la poetessa, "il mio tentativo è sempre stato quello di comunicare con la sintesi poetica il percorso che studiose, storiche, archeologhe, letterate e altrettanti autori maschili hanno espresso nei loro lavori per contribuire alla creazione di una società egualitaria nel rispetto delle differenze di genere". Meta non indifferente, dovendo passare attraverso la sedimentazione culturale di secoli e le icone del momento per dare parola alla natura femminile, per trovare un equilibrio di autenticità.

La Gazzetta del Vercellese, 3 luglio 2013

articolo di Silvia Baratto