sono stanca di sentire per l'ennesima volta di una donna uccisa da un uomo.non per rapina, non per qualche strano rapporto criminale, ma per quello che alcuni uomini chiamano amore. una forma di amore avvelenato, una forma di amore completamente avulsa dal vero significato dell'amore, che è solo una copertura per il possesso, il desiderio febbrile, la gelosia, l'invidia e la bramosia di qualcosa che non si può proprio avere.uomini che non capiscono che una storia di amore con un'altra persona non può essere basata sul dolore, sulla paura, sulla violenza, che pensano che dopo una serata a base di schiaffoni basti chiedere scusa, promettere di non farlo più, per risolvere tutto, almeno fino alla prossima serata.però sono anche stufa di sentire dare tutta la colpa agli uomini depenalizzando in questo modo le donne completamente.voi mi direte "come puoi dire una cosa del genere, come puoi far passare le donne da vittime e complici del carnefice"ma in fondo è veramente così, e se vogliamo in qualche maniera risolvere il problema dobbiamo riconoscere da dove nasce e cercare di estirparlo alla radice.perchè nasce tra le braccia della madre, una donna che non riesce a far capire al figlio di non essere solo un oggetto, una fonte di desideri esauditi, ma di essere una persona e come tale di dover essere rispettata per quello che è.
troppe volte ho visto figli che parlano alle loro madri come e peggio che se fossero sguattere, figli curati e viziati fino all'inverosimile che prorpio perchè non hanno mai nemmeno dovuto chedere sono convinti che tutto gli sia dovuto. figli che quando poi non ottengono qualcosa possono giungere ad uccidere quella fonte da cui si abbeveravano, perchè da viva non serve più mentre da morta potrebbe ancora valere qualcosa. figli insomma a cui non è stato inseganto il valore dei sentimenti, che non hanno visto nei propri genitori figure solide a cui rivolgersi e da cui essere protetti ma solo portafogli a cui chiedere, e che nella madre non hanno mai visto una persona, riccha di emozioni, di sentimenti di profondità, ma solo la donna che si occupava della casa, che si accollava i problemi e che scattava ad ogni ordine impartito probabilmente da marito, sicuramente dal figlio maschio.già il figlio maschio, questa ricchezza di famiglia che si desidera tanto da arrivare a rovinarlo nella crescita soffocandolo di attenzioni.e la nostra colpa non si ferma qui. perchè anche le vittime sono colpevoli, colpevoli di aver permesso al proprio assassino, violentatore di famiglia, picchiatore di professione di essere quello che erano senza ribellarsi se non quando oramai era tardi.donne che per anni sono silenziose sotto la tempesta dei propri compagni, e che per una scusa ed un sorriso sono disposte a perdonare tutto perchè sono convinte che quello sia amore e che in fondo non voleva farlo, e che però quando non le picchia è così dolce e di altre mille e mille scuse per non vedere ciò che hanno veramente di fronte agli occhi. donne che permettono al loro compagno di passare dal brontolare a prenderle a schiaffi, e poi a prenderle a pugni e calci, fino al giorno in cui un coltello affonda nelle loro carni e loro guardano, ancora stupite, quella lama pensando che non credevano sarebbe mai giunto a tanto.noi siamo un valore importante su questa terra, noi siamo persone, abbiamo una forza interiore che non deve mai abbandonarci, siamo persone in tutti i sensi, è passato il tempo in cui si credeva che non avessimo un'anima, che non avessimo un cervello che ci permettesse di studiare, una cultura che ci permettesse di votare, un fisico che non ci permettesse di lavorare. abbiamo lavorato tanto, protestato tanto, lottato tanto per liberarci delle catene che ci venivano imposte ma non ci siamo ancora liberate di quelle più pesanti, che ci imponiamo da sole.quelle catene che di fronte ad un uomo violento ci fanno credere di essere colpevoli di qualcosa e di meritare quanto ci viene fatto; catene così pesati perchè ce le portiamo di generazione in generazione ed a cui ogni nuova portatrice aggiunge un anello, almeno fino a che una delle tante nell'albero genealogico si decide a scrollarsele di dosso e permettere alle propie figlie di crescere libere di quel peso e consapevoli del proprio valore.sono veramente stanca di leggere di donne che si sono immolate al prorpio carnefice dandogli anni di sopportazione fino al momento in cui è stato troppo e se ne sono andate o lui ha deciso che il gioco lo aveva stancato ed ha eliminato definitivamente la pedina.voglio vedere questi uomini puniti per le loro azioni, da subito, senza aspettare che sia troppo tardi.voglio che un uomo violento, che alza le mani sulla propria moglie, che le impone una violenza qualsiasi, che sia fisica, verbale o sessuale, venga subito sbattuto in carcere per un periodo anche breve, ma che aumenti ogni volta che ricade nel proprio errore.voglio che se viene denunciato un atto di violenza o di persecuzione, venga preso sul serio, ci siano delle indagini ed il colpevole sia arrestato, non solo ripreso dalle forze di stato. voglio che se un uomo violenta una donna sia incarcerato almeno per dieci anni, che se un uomo uccide una donna perchè ha deciso per un qualunque motivo che è suo diritto rubarle la vita, venga messo in galera a vita perchè questa è la pena che lui ha inflitto alla sua vittima. certo, torno a dire che in questi casi io vorrei il ritorno alla pena di morte per quei depravati, ma sapendo che i benpensanti storcerebbero il naso solo a sentirne parlare voglio che almeno non rivedano mai più la luce del sole.voglio che gli uomini vengano educati a capire che ogni persona è improtante e che le donne hanno un valore uguale a quello degli altri, non sono cose di proprietà, oggetti da mettersi in casa e da non dividere con nessuno, uccellini da tenere in gabbia e soffocare con la propria gelosia.però voglio che anche le donne prendano coscenza del problema e siano capaci di difendere se stesse. voglio che quando il loro compagno prova ad allungare il primo schiaffo, quando prova la prima volta ad urlargli che non valgono nulla e che sono inutili , offendendole e privandole di dignità, si ribellino a questo trattamento, subito, e si rivolgano ad altre donne in centri appositi che possano aiutarle se non hanno abbastanza forza per reagire da sole, che si liberino subito di quel compagno che in loro non vede il valore ma solo il dovere, che non permettano ad qella strana forma di remissione che pare alberghi nel cuore di molte di rassegnarsi a quel trattamento sperando che prima o poi cambi.voglio che le donne vengano educate nella consapevolezza della loro importanza in quanto persone.voglio che finalmente le donne si liberino delle catene che si portano dietro da secoli e che si fabbricano da sole, perchè solo così si può ottenere che anche gli uomini si rendano conto di non avre a che fare con una razza inferiore.