Aun, The Beginning And The End Of All Things è una co-produzione cinematografica austriaco-giapponese. Per quello che si può vedere o leggere, sembra si tratti di qualcosa sia di poetico sia di filosofico, basato sulla forza non-narrativa delle immagini come sulla riflessione a cui dà vita, ma sarà possibile scoprirlo solo procurandosi il dvd in uscita a settembre.
Per questa colonna sonora Christian Fennesz recupera alcune tracce della sua collaborazione con Ryuichi Sakamoto del 2007 (Cendre; ancora Austria & Giappone, tra l’altro), che affianca a nuovo materiale prodotto ad hoc per il film. Ci si trova di fronte a qualcuno che si è ormai staccato da definizioni troppo specifiche e si muove in un contesto ambient nel quale utilizza un’ampia gamma di soluzioni. Non esiste più da anni il glitch in senso stretto, così come i conseguimenti di Endless Summer sono ormai fusi assieme al resto del sound, paradossalmente (visto che una volta era il contrario) vicino a certe cose di Tim Hecker.
Così, in Aun convivono un minimalismo pianistico crepuscolare, ammantato appena appena dall’elettronica, brevissimi sketch più digitali, frangenti “dronegaze” sospesi in un limbo emozionale e il suono della chitarra (acustica?) che di tanto in tanto esce da solo – puro e splendido – dal mix, un po’ come accadeva nel rarefatto Black Sea (2008) .
Fennesz, dunque, dopo aver inventato un genere, dopo aver re-inventato lo shoegaze e collaborato con istituzioni come Sakamoto, è passato a sua volta a essere una specie di “classico”, con un’impronta che non sorprende più, ma ancora in grado di colpire al cuore e allo stomaco. Sarebbe davvero interessante sentire tutto questo dentro al film, unito alle immagini.