Fenomelogia del fenomeno

L'ALTRA GAZZETTA
Bene. Dopo le notizie dei soliti furti in appartamento e le biscie al cimitero, sulla Gazzetta di Parma oggi in edicola trovate anche il taglia e incolla riguardante le critiche di Rete Civica al bilancio consuntivo dell'amministrazione Massari. Sintesi: aumento delle tasse e taglio dei servizi.
Detto questo, un amico dalle intuizioni vivaci mi suggerisce di scrivere qualcosa sui "fenomeni" locali, inteso per "quello è un fenomeno", cioè quelli con tranquillo lavoro nel settore pubblico, partecipate comprese, che, reduci dalla lettura di qualche pagina del fondamentale Feuerbach, si collocano a sinistra e, al ritmo di bella ciao, si buttano in politica.
Costoro vivono in un mondo mentale diverso da chi fa politica e lavora rischiando in proprio sia come proprietario che dipendente di azienda privata, vedi, ad esempio, il caso di Gabriele Rigoni.
Il dipendente pubblico che entra in politica, di norma e con i dovuti distinguo, fa parte di un ristretto gruppo sociale all'interno del quale ci si sbrana privatamente mentre pubblicamente "cane non mangia cane"; perfino i sentimenti o l'atteggiamento verso l'arte, la letteratura e i rapporti umani si modellano come un sistema chiuso dove la fanno da padrone una ventina di aggettivi come: decadente, ipocrita, eroico, morboso, disciplinato, romantico, opportunista, settario, metafisico, mistico, dialettico, fraterno....e via andare.
Aggiungo, in questo contesto, di fronte ad un intero sistema di valori ideali in crisi profonda, riemergono passate polemiche sul rapporto cultura-politica che l'utopia tecnocratica dei comunque garantiti vorrebbe neutralizzare e sostituire con la burocrazia ... dimenticando che, questo è l'aspetto più interessante, alla fine della giostra l'assioma cultura-politica risulta vincente. Insomma, c'è materia buona per ritornarci sopra, magari rileggendo Pasolini. Chi vivrà vedrà.
Buona giornata.
(cp)http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane