Fenomenologia di Silvano Moffa

C'è un uomo politico, forse l'unico o uno dei pochi, che, al di là dell'opinione che esprime, non riesco proprio a seguire in televisione: si tratta di Silvano Moffa, deputato, attuale presidente del gruppo parlamentare Popolo e territorio, entità che raccoglie quelli che nella fase crepuscolare del governo Berlusconi avevano assunto l'impegnativa denominazione di "responsabili". Moffa nasce politicamente nel Msi - corrente di Pino Rauti -, per poi seguire Fini in Alleanza nazionale. E' stato sindaco di Colleferro e presidente della Provincia di Roma. Quando, nel 2010, Fini si stacca dal Pdl per dar vita a Futuro e libertà, Moffa in un primo tempo lo segue, per poi fare marcia indietro, non presentandosi al momento del voto alla mozione di sfiducia al Berlusconi IV (dicembre 2010). Moffa affronta qualsiasi tema all'ordine del giorno con la stessa abnegazione, ma rimane sempre l'impressione che tratti questioni più grandi delle sue possibilità, siano essi i rapporti con la cancelleria Merkel, il ruolo degli Stati Uniti nella crisi finanziaria, la legge anti-corruzione o l'ultima leggina all'esame della Camera. Penso che un ruolo, in questa mia impressione personale, lo giochi il suo tono da "discorso alle Nazioni Unite". O, forse, quel suo dietro-front all'ultimo minuto nel momento di votare la sfiducia a Berlusconi.