L’Assemblea nazionale di Federfarma, riunita a Roma in via urgente e straordinaria per discutere l’interpretazione fornita dal ministero della Salute su alcuni punti controversi dell’articolo 11 del Dl sulle Liberalizzazioni recentemente convertito in legge, tra i quali le norme su pianta organica e eta’ pensionabile del titolare di farmacia ha revocatolo sciopero. Nessuna serrata delle Farmacie per il 29 di marzo. Così dichiara Federfarma: ’E’ stata sospesa la giornata di chiusura delle farmacie, prevista per il 29 marzo, ma continua lo stato di agitazione della categoria, i cui vertici sono riuniti permanentemente”.
L’Assemblea ”ha preso atto della richiesta di rinviare lo sciopero, formulata dalla Commissione di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali, ma sulla decisione dell’Assemblea ha pesato soprattutto l’apertura del Ministro della salute Renato Balduzzi che, in una dichiarazione alla stampa pervenuta mentre l’Assemblea era in corso, ha dato la disponibilita’ a una riformulazione della norma sull’eta’ pensionabile, per andare incontro alle esigenze dei soggetti coinvolti. Sulla decisione dell’Assemblea ha influito anche la disponibilita’ a rivedere la norma, espressa alla Camera dal Sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti, in occasione dell’esame degli ordini del giorno presentati al disegno di legge di conversione del decreto-legge sulle liberalizzazioni. Per verificare le concrete possibilita’ di una modifica sostanziale e tempestiva della norma sull’eta’ pensionabile del titolare di farmacia, Federfarma ha chiesto al Ministro Balduzzi un incontro urgente”.
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La norma, infatti – che, nell’ambito dell’articolo 11, e’ quella che ha da subito un pesantissimo impatto – secondo l’interpretazione del ministero, prosegue la federazione, ”imporrebbe a tutti i titolari di farmacia che abbiano superato i 65 anni la nomina immediata di un farmacista direttore. Tale imposizione e’ insostenibile perche’ i titolari di piccole farmacie a basso fatturato non sono in grado di assumere un farmacista dipendente cui affidare la direzione della farmacia; spesso non hanno neanche un collaboratore part-time. In caso di mancato adempimento, il Ministero della salute si spinge fino a ipotizzare la chiusura della farmacia, penalizzando cosi’ i cittadini che resterebbero privi del servizio ed espropriando il titolare della propria azienda; va in controtendenza rispetto alla volonta’ generalizzata di ritardare sempre piu’ il pensionamento dei lavoratori; e’ in contraddizione rispetto all’aumento a 65 anni del limite di eta’ per la partecipazione al concorso straordinario per l’assegnazione delle farmacie di nuova apertura, prevista dallo stesso decreto-legge sulle liberalizzazioni. Un farmacista che, subito dopo aver vinto il concorso, compisse 65 anni non potrebbe gestire la farmacia finalmente assegnatagli”.
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