Mi sento sempre ferma ad una stazione ad aspettare non so più che cosa. Mi dico che prima o poi il mio treno passerà ed io potrò finalmente salirci sopra e sedermi e assaporare tutto il viaggio, il movimento pacato e regolare delle carrozze sui binari.
Vedere paesaggi e posti diversi, uno spicchio di mare, un brandello di sole, campi gialli, macchie di boschi. Eppure, continuo ad essere qui. Immobile. Alla ricerca della mia occasione. Senza neanche la speranza di cogliere una sensazione, quella speciale. Sì, perché oltre a tutto questo, ho altri mille pensieri nella testa. E in certi giorni, sono così frenetici da stordirmi. Mi domando se fa bene pensare troppo o se sarebbe meglio non pensare affatto. Ma siccome sono convinta che il giusto stia nel mezzo, forse ci sono cose che vanno ponderate, mentre altre vanno colte e vissute, assaporate prima che si perdano, prima che il tempo e le paure se le mangino e ce le strappino dal petto. Vivere è rischiare di soffrire. Vivere è buttarsi e sapere di potersi ritrovare a raccogliere cocci.
Peccato ci si ritrovi in un mondo di scatole vuote.
Foto di swmphotography
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