Magazine Cucina
Se dico "Fermo", voi a cosa pensate? Ad un verbo? Ad un'azione? Altro?..
Tutto sbagliato, perché nel nostro caso si tratta di un capoluogo della provincia omonima nelle Marche centro-meridionali. Ma Fermo tanto fermo non è, visto che è sempre in movimento, soprattutto avendo ideato e messo in moto il progetto presentato all'EXPO di Milano, "Fermano Experience". La particolarità di questo progetto, volto alla promozione del territorio dei comuni del Gal Fermano fuori dai soliti itinerari, è l'attenzione all'accessibilità per i disabili, l'accoglienza e la mobilità, Fermano Friendly, Il Fermano per Tutti.
Sono stata fortunata di partecipare alla "puntata zero", se la vogliamo chiamare così, del progetto, affiancata da Ugo Pazzi, presidente Slow Food Marche. Amo fare qualcosa di nuovo, di insolito, di ignoto, e il fatto di aver condiviso e testato una novità, mi riempie di gioia e di entusiasmo.
Fermano Experience mi ha permesso di scoprire una parte dell'entroterra praticamente sconosiuto, con le proprie tradizioni culturali ed enogastronomiche. Ho fatto colazione con la giardiniera insolita, le marmellate particolari e le bevande dimenticate, ho visto come si preparano i maccheroncini di Campofilone (e non sono maccheroncini che pensate voi!), e li ho anche mangiati. Ho assaggiato il vino cotto che ha nulla a che vedere con il vincotto che conosciamo tutti, e ho fatto una passeggiata in un piccolo vigneto, scoprendo, strada facendo, come crescono i ceci (sfido chiunque a riconoscerli!) e l'utilizzo del finocchietto selvatico, con una degustazione finale tra gli ulivi.
Ma forse è meglio vedere una volta che sentire cento volte, in fondo, cosa sono 2,5 ore di macchina da Roma a Fermo? E per farvi venire voglia di passare un weekend diversamente bello, passo alle immagini.
La prima tappa della mia Fermano Experience è iniziata con la colazione presso l'agriturismo "La Meridiana", dove la signora Marilù prepara le deliziose marmellate e conserve. Avete mai assaggiato la confettura di zucchine o di pomodori verdi? E la giardiniera, fatta con tante olive del proprio giardino, condita con il proprio olio? Conoscete la rinfrescante bevanda a base di sambuco o il decotto di prugne fresche? Se almeno una delle risposte è NO, dovete assolutamente andarci, parola di una foodblogger golosa.
La tappa successiva mi ha portata a Campofilone, famoso per i suoi maccheroncini, nell'azienda Maroni & Marilungo. Ah, non sapete cosa sono i maccheroncini di Campofilone? Non è la pasta che pensate, è una sorta di capelli d'angelo, lunghi e sottili. Il nome deriva semplicemente dal termine "maccheroni" che si usava una volta per definire tutti i tipi di pasta, ma essendo la pasta molto fine, è diventata "maccheroncini". Dopo aver ammirato la maestria della signora Ivana che prepara ogni giorno 10-12 kg di maccheroncini fatti a mano (e vi assicuro, è un duro lavoro!) in un piccolo laboratorio artigianale, e dopo aver visitato l'azienda stessa, mi è venuta talmente tanta fame, che non vedevo l'ora di andare ad mangiare un piatto di maccheroncini.
Finalmente è l'ora di pranzo, e siamo approdati in un delizioso agriturismo "Vecchia Monta". Paesaggi infiniti, una grande terrazza con i tavoli apparecchiati, accoglienza calorosa, potevo desiderare il meglio? Saltati gli antipasti, siamo passati direttamente ai maccheroncini al sugo tradizionale, il ragù, e qui non dico più niente, vedete voi. Inutile aggiungere che i bis sono andati a ruba.
Ma ecco che il pranzo è finito, e ci siamo rimessi in strada per raggiungere Lapedona, dove si trova la cantina con il vino cotto. Non è quello che pensate, di nuovo. Non è il vin cotto, non è il condimento. Il vino cotto è una bevanda che si produceva nel Piceno da secoli, partendo dalla cottura del mosto delle uve autoctone. Il volume del mosto iniziale si doveva ridurre di un terzo, poi il liquido ottenuto veniva messo in botti di legno per fermentare e poi invecchiare, lentamente, senza il rischio di diventare aceto. E' un po' simile ad un vino da dessert, ma non così dolce, e berne tanto non è facile, anche se gustarlo con un biscottino o robe simili sarebbe il massimo.
Per non farci mancare nulla, la cantina si trova in uno spazio bellissimo ed antico, in uno dei locali sotto una chiesa, attualmente in fase di restauro.
Dopo il vino cotto, ci voleva del vino "vero", e ci siamo diretti verso la cantina Le Senate. Cantina piccola e giovane, anzi, giovanissima, considerate che la prima annata di uno dei due vini in produzione è 2012! Ma le vigne, come ben sapete, sono sempre affascinanti, e allora una passeggiata tra i grappoli in maturazione, per celebrare la fine della giornata, ci stava tutta.
Vedete la foto sopra? Sapete cosa sono queste piante? I ceci. Non so voi, ma io non sapevo che aspetto avessero allo "stato brado", conosco il legume da secco nelle buste o nelle lattine, già cotto. E' davvero emozionante, almeno per me, scoprire come crescono piante, frutti, verdure che conosciamo tutti in cucina, ma non in natura.
Dopo la degustazione il giro "ufficiale" era finito, ma il mio è proseguito oltre: un bel bagno in piscina, una cena tra amici, la notte in campagna, quando cadevano le stelle ed io non facevo in tempo a seguirli con lo sguardo e nemmeno con il pensiero. Il gallo che si è messo a cantare alle 4 del mattino, rompendo prepotentemente il silenzio... Ma tutto questo è un'altra storia, che ognuno si può costruire su misura.
Io vi consiglio di andare a fare un giro a Fermano, magari dando un'occhiata anche al sito Fermano Friendly: ci sono parecchie cose interessanti e utili. D'accordo? Così poi mi raccontate. :-)