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Avevo detto che non avrei mai parlato di politica sul Minuetto Express. Ma la situazione elettorale italiana è talmente paradossale che dire "politica" non ha alcun senso. Questa ormai è fantascienza. Ergo, ne posso parlare. Noto con piacere di non essere l'unico blogger a fare outing politico in questo turbolento periodo di elezioni anticipate: non è mia intenzione annoiarvi con i dettagli o scatenare discussioni da bar senza capo nè coda, quindi farò una cosa molto semplice. Vi racconterò la mia storia. Vedete, è da quest'estate che supporto con convinzione il movimento Fermare il Declino, trasformatosi poi in Fare per Fermare il Declino. (Chi mi segue su Twitter avrà sicuramente notato qualche "piccolo" indizio). Ho contribuito con le mie mani, la mia energia e il mio tempo libero a diffondere la voce quando eravamo ancora in quattro gatti. Sono uno dei fondatori del comitato Fare della mia città, tra i più attivi del vicentino (modestamente). Mi sono gelato il sedere passando i sabati a distribuire volantini in piazza, a parlare con la gente, a ricevere complimenti (o insulti, in un paio di occasioni), ad ascoltare vecchietti convinti che l'unico voto utile è una pallottola in testa ai politici. O una granata nel deretano. O una bomba atomica sul Quirinale, etc. Ho passato serate dopo serate tra riunioni informative, raccolte di firme, affissione di manifesti elettorali, raccolte fondi e bestemmie fortissime contro l'onnipresente burocrazia.
Tutto questo per costruire dal nulla un partito politico indipendente e autofinanziato, con un programma concreto realizzato da fior fior di economisti elogiato persino dal NY Times. Mentre gli altri partiti promettevano fandonie e contribuivano a rendere questa campagna elettorale tra le più ridicole a memoria d'uomo, noi rispondevamo con cifre solide e piani attuabili. La discesa in campo di Oscar Giannino, il più energico e istrionico dei fondatori, fu come una manna dal cielo- finalmente il movimento aveva un volto riconoscibile, il che avrebbe reso la nostra missione di "propaganda" un pò meno impossible. Peccato che la discesa in campo di Giannino si sia rivelata una bomba ad orologeria. Avrete sicuramente sentito parlare della questione del master e delle lauree inesistenti, denunciata da un altro dei fondatori, Luigi Zingales. Nel giro di un paio di giorni tutto il duro lavoro fatto dagli attivisti- gente entusiasta,competente, che ha letteralmente versato il sangue per questa campagna- è stato messo a repentaglio.
Giannino ha sbagliato. Su questo non ci piove. Non ho intenzione di difenderlo, o di trovare giustificazioni: ha toppato. E per restare coerente col suo stesso programma ha fatto un passo indietro, lasciando il posto all'ottima Silvia Enrico. Per questo, e per l'innegabile ottimo lavoro fatto finora- master o non master- il mio rispetto per lui è aumentato. Quanti altri leader politici avrebbero fatto lo stesso? Questo simpatico "sgambetto" ci ha comunque messi in una difficile posizione a pochi giorni dalle urne. Il "caso Giannino" ha sicuramente rafforzato la convinzione dello zoccolo duro, ma i votanti casual potrebbero non capire... Anzi, diciamo pure che non hanno capito un'emerita ceppa. I partiti avversari si sono lanciati a pesce sulla ghiotta occasione, e i media ci hanno puntato i riflettori contro... solo non come immaginavamo. Riusciremo ad oltrepassare gli sbarramenti elettorali o dovremo aspettare le prossime (e imminenti, credetemi) elezioni? Lo scopriremo domani.
Tutta questa pappardella per dirvi cosa, alla fine? Di votare per Fare? Beh, diciamo che sarebbe il voto migliore... ma non è questo il punto. Il punto è che un'Italia diversa è possibile. Mi sono innamorato di Fare perchè i suoi punti sono estremamente condivisibili: coerenza, trasparenza,merito,competenza,meritocrazia. Tutte cose che mancano, nel Belpaese. Vedere il modo in cui politici e istituzioni trattano i cittadini mi fa rivoltare lo stomaco, ma non è che i cittadini siano da meno. Un'accozzaglia di frustrati sempre pronti a polemizzare, a lamentarsi, senza mai prendere la situazione in mano. Ecco cosa siamo. Vi svelo qualche segreto: il voto non è una punizione, è un diritto conquistato con secoli di lotte. Se non vi piacciono i vostri politici, potete mandarli via. Se non vi sentite rappresentati, potete creare alternative. Se qualcuno vi dice "non si può fare", "non cambia niente", "è inutile", dovete dimostrare che si sbaglia. Se pensate che l'unica strada per uscire dalla situazione attuale sia "SPACCARE TUTTO", fatevi un bidè al cervello.
Lo stato di pigrizia, cinismo, disinformazione e fatalismo in cui versiamo da decenni è il terreno di coltura perfetto per i parassiti corrotti. Gli italiani ormai percepiscono la politica come una punizione, uno di stato di cose impossibile da cambiare che comunque non ha influenza sull'esistenza dei cittadini. SBAGLIATO. Quella che per noi è una semplice seccatura da liquidare con un'alzata di spalle è in realtà una situazione preoccupante per il resto del mondo. Leggete questo secondo articolo sul NY Times per capire meglio. Stiamo affondando, gente, ed è un problema di tutti. Platone, nella Repubblica, diceva (parafrasando un pochino) che una delle punizioni per chi non partecipa alla politica è di essere governato da esseri inferiori. Siamo in un paese in cui comprare calciatori o promettere rimborsi impossibili può farti vincere le elezioni: io qualche domanda me la farei.
Quindi sì, per la prima volta in vita mia ho partecipato attivamente alla politica. Che non è una cosa sporca, come ormai tutti sostengono: quella è la menzogna fantascientifica che ci hanno propinato. La politica vera è una missione che dovrebbe coinvolgere tutti i cittadini: una battaglia combattuta non a suon di promesse e insulti, ma con dati concreti e proposte attuabili. La politica non è un'autostrada per la Bella Vita, è sacrificio. E se persino io ho scelto di "scendere in campo", prendendo una posizione, voi non potete essere da meno. Il percorso compiuto con Fermare il Declino mi ha cambiato- in meglio, oserei dire. Ho conosciuto persone competenti ed entusiaste provenienti dai ceti sociali più diversi. Ho imparato a districarmi tra i labirinti della burocrazia comunale. Ho sacrificato tutto il mio tempo libero- e qualche ora lavorativa- per una causa. Senza ottenere nulla in cambio, se non pacche sulle spalle e un sentimento di soddisfazione difficile da descrivere. E adesso? Ovviamente spero che i miei sforzi- che gli sforzi di TUTTI gli aderenti- possano portare a risultati concreti (leggi: posti in Camera e Senato). Perchè, checchè ne dicano i nostri detrattori, prontissimi a ignorarci per poi saltarci addosso alla prima occasione, abbiamo compiuto un FOTTUTO MIRACOLO. Un partito politico indipendente, senza finanziamenti elettorali nè appoggi di altri partiti, costruito in pochi mesi per delle elezioni anticipate? Altro che missione impossibile... eppure siamo qui.
Ma la mia vera speranza è di aver contribuito a seminare qualcosa di molto più importante. Speranza. Ho conosciuto tante, troppe persone esasperate da questo sistema e dalla vecchia politica, pronte a mettere in gioco faccia e reputazione per cambiare le cose. Pensionati, studenti, imprenditori, statali, disoccupati... tutti pronti a respingere l'indolenza che ci viene imposta da media e politici. Mi auguro che nascano molti altri movimenti ispirati dalle nostre idee, o comunque affini ai nostri ideali. Che sempre più individui meritevoli riescano a salire al potere, cambiando le cose dall'interno. Perchè è facile dire "spacchiamo tutto", ma poi occorre anche ricostruire... e solo idee concrete e cuori saldi potranno salvarci. Pigrizia e violenza insensata ci seppelliranno. Mi rendo conto di essermi dilungato un pò troppo, ma in fondo questo non è un blog politico, e non avrò altre occasioni per parlare di questi argomenti. Voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno accompagnato in questa avventura, soprattutto il mio storico amico Matteo e Filippo, il nostro coordinatore provinciale, una persona meravigliosa che ha fatto (e continuerà a fare) miracoli. Dopo questo "outing" non posso che consigliare ai miei lettori 1) Di andare a votare (astenersi è da criminali), 2) Di farlo con criterio. Non vi chiedo di votare per Fare, ma di prendere una posizione ragionata. Non votate di pancia, vi scongiuro. Io non ho votato perchè Giannino mi stava simpatico, ma perchè credo fermamente nelle proposte del partito. Voi dovrete fare altrettanto, oppure astenervi da ogni lamentela post-elezioni. Detto questo, possiamo tornare alla normalità. Domani conosceremo i risultati, e poi potremo riprendere i nostri normali discorsi.
PS: confido nel buonsenso dei miei lettori. Ho esposto le mie idee e le mie posizioni senza pretese di avere La Verità in tasca. Se non siete d'accordo con quanto ho detto, rispetto la vostra posizione. Eventuali flame non saranno tollerati. Votate con saggezza. Keelah se'lai.
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