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Fermati altrimenti ti ringhio!!! Perché il ringhio è una cosa buona?

Da Debora79

La compassione e l’empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono.

Charles Darwin

ringhio cane e uomoL’articolo di oggi si concentra su un altro “mito da sfatare” molto popolare nel mondo cinofilo: il temuto ringhio.
Innanzitutto, vi siete mai chiesti se il ringhio sia una cosa giusta o sbagliata? Il ringhio di un cane è una cosa assolutamente buona ed ora vi spiegherò il “perché” attraverso il racconto di una storia fatta proprio di ringhi ;).

Qualche tempo fa ho lavorato con un cane, una giovane  femmina di taglia media, per desensibilizzarla a non attaccare le persone estranee alla sua famiglia, perché ogni qualvolta qualcuno si avvicinava nel suo raggio di azione, la piccola si irrigidiva ed iniziava ad emettere un ringhio basso e se si provava ad avanzare verso di lei scattava e attaccava subito alle gambe.
Il cane in questione era stato adottato da un canile e aveva subito dei maltrattamenti da parte di persone che l’avevano picchiato ripetutamente, la sua reazione era quindi dovuta alla paura perché i cani non agiscono o reagiscono mai senza una motivazione.

Quando la vidi per la prima volta lei si comportò con “il solito rituale” che mi avevano descritto i proprietari: si irrigidì ed iniziò a ringhiarmi. Non appena iniziò a ringhiare, mi fermai, la rassicurai con la mia voce dal tono basso e sereno e poi molto lentamente mi allontanai da lei. Non appena mi vide lontana dalla sua “area di protezione”  smise di ringhiare anche se non faceva altro che monitorare ogni mio movimento. Quando la cagnetta non era più focalizzata solo su di me (e ci volle più di un ora),  iniziò a rilassarsi  così io le iniziai a lanciare da lontano un po’ di bocconcini appetitosi, ed ogni volta che mangiava con atteggiamento tranquillo, dissi ai proprietari di gratificarla con un bel “bravo”,  per rinforzare il comportamento positivo. Tutto questo sempre nel pieno rispetto della distanza che lei riusciva a tollerare verso gli estranei. I proprietari mi chiesero per quale motivo non l’avessi corretta o sgridata, ed io gli risposi che per costruire un rapporto di fiducia non servivano urla o correzioni fisiche, perché così facendo non avremmo rispettato la volontà del cane (che già non aveva più fiducia nell’uomo) ma avremmo piegato la sua volontà alla nostra e non saremmo stati migliori di quelle persone che in precedenza l’avevano picchiata.

Non sto dicendo che per essere “un buon leader” dobbiamo lasciare che il cane faccia sempre ciò che vuole ma non significacesar millan e labrador nemmeno che bisogna  essere autoritari, come si vede nel programma di Cesar Millan. Un buon leader non è colui che “comanda” il branco, ma colui che lotta con e per il branco, trasmettendo agli altri un autorevole senso di sicurezza. Non dimentichiamo, che dal punto di vista percettivo di un cane noi siamo parte del branco, e sta quindi a noi cercare di essere una guida credibile e degna di fiducia. Ritornando alla nostra storia, i proprietari, per il fatto che non sgridai la piccola, mi guardarono in modo scettico, ma io gli chiesi di fidarsi di me e di cercare di compredere quello che stava provando la loro cagnolina. I cani hanno una comunicazione diversa dalla nostra e, mentre ad un essere umano impaurito avrei potuto dire:  “ehi, non preoccuparti, va tutto bene, non ti farò del male”, con un cane bisogna farsi capire con il linguaggio del corpo e con un timbro di voce rassicurante.  Se non mi fossi fermata al ringhio del cane, perché lo ritenevo un affronto troppo grande, e se lo avessi sgridato o punito, il cane avrebbe appreso che quel segnale non serve a nulla e che è necessario comunicare in modo più diretto, quindi l’inibizione del ringhio avrebbe potuto indurlo a passare direttamente al morso per difendersi da quello da cui si sentiva minacciato.

Quando un cane ringhia ci possono essere  diverse ragioni. Spesso i cani lo fanno quando giocano con i loro simili o con il loro proprietario, ringhiano per la difesa delle risorse o quando si sentono minacciati da qualcosa o qualcuno. Possiamo riconoscere almeno tre tipi di ringhio:

  • Ringhio di gioco
  • Ringhio di difesa
  • Ringhio di minaccia

growl_snarlIl ringhio di gioco è di breve durata e molto acuto e  lo si capisce da diversi atteggiamenti, quali: postura rilassata, coda scodinzolante, abbai striduli, saltelli, abbraccio dell’altro cane e dal contesto. Il ringhio di gioco è di solito preceduto da una sorta di inchino che il cane fa all’altro piegandosi sulle zampe anteriori e che si chiama “invito al gioco”.
Il ringhio di gioco molto di rado può sfociare in un comportamento aggressivo, è come se due amici scherzando e con il sorriso sulle labbra si dicessero “se ti avvicini ti faccio vedere io”.

Il ringhio di difesa di una risorsa (in inglese chiamato growl), è in genere “un suono di avvertimento” in cui il cane emette un suono profondo e, a volte, con un labbro leggermente alzato mostra in parte i denti ed è come se dicesse: “ehi, fermo li! ti stai avvicinando troppo!”. E’ il tipico ringhio che il cane potrebbe emettere quando ci si avvicina alla ciotola del cibo o al suo gioco preferito.

Il ringhio di minaccia (snarl) viene emesso dal cane quando si sente minacciato da un pericolo, ha un suono molto più profondo, naso e labbra sono increspate e tirate indietro, i denti ben scoperti e digrignati. Se il cane arriva a quest’ultima fase significa che il ringhio di avvertimento è stato inefficace e di solito il ringhio di minaccia precede un imminente attacco fisico. Il ringhio di minaccia può essere aggressivo dominante o aggressivo sottomesso. In ogni caso ogni ringhio è sempre collegato al precedente ed è un escalation di comportamenti che il cane attua per evitare in tutti i modi il conflitto. Difficilmente un cane che ringhia per gioco o per la difesa di una risorsa passerà direttamente all’attacco.

Quando il vostro cane ringhia dovreste esserne fieri perché è il suo modo per dire: “stai esagerando, per favore fermati !!!” è il suo modo di comunicare e di far capire a voi e a chi gli sta di fronte che sta vivendo una situazione in cui si sente in difficoltà. Quante volte vi siete trovati in delle situazioni in cui avreste voluto fuggire via? E quante volte avete detto a qualcuno: “basta mi hai stancato” ! Un cane non può esprimere ciò che sente con le parole ma lo fa con il SUO linguaggio, fatto di segnali corporei e vocalizzi ed il ringhio “Grrrrrrrh” rientra proprio in questo, è uno dei suoni del suo vocabolario canino. Credo che i cani come gli umani abbiano tutto il diritto di sentirsi a disagio in una situazione, perché non sono meno sensibili di noi.
Anziché reprimere ciò che ci stanno comunicando i nostri animali proviamo ad ascoltarli ed a metterci “nella loro pelle” perché  le imposizioni possono essere davvero deleterie.

I cani utilizzano molti segnali per farci capire che si sentono in difficoltà, per esempio, ancor prima di emettere il ringhio,  irrigidiscono il corpo e poicane che guarda lanciano “un’occhiata fulminate” alla persona o all’animale che gli desta preoccupazione. Anche noi esseri umani lo facciamo spesso, basti pensare alle nostre mamme, quando facevamo qualcosa che poteva metterle in imbarazzo con le altre persone, e ci lanciavano quello “sguardo fulmineo” che senza proferir parola comunicava in modo eloquente tutto quello che avrebbero voluto dirci a parole. I cani, a differenza degli esseri umani, riescono ad intercettare subito quell’occhiata fulminante e solitamente  quando un loro simile gli lancia “quello sguardo” capiscono l’avvertimento per evitare lo scontro.

Ricordate che un cane equilibrato conosce bene questi segnali ed eviterà lo scontro in tutti i modi ma se un umano non si ferma, e se il cane non ha alcuna via di fuga, quasi certamente verrà morso. Quando si sentono notizie riguardo le aggressioni dei cani verso l’uomo, e in particolar modo verso i bambini, cerchiamo di prendere le cose con le pinze e di capire quale sia la vera dinamica del caso anche se è una cosa davvero difficile, perché spesso un morso di un cane fa più audience rispetto ad un proprietario che ha mancato di rispetto al suo cane o che lo ha reso aggressivo.
Purtroppo capita che siano spesso i bambini ad avere la peggio nelle aggressioni, perché un cane quando arriva ad uno scontro con un umano usa la stessa tecnica che applicherebbe  con un suo simile per correggere “l’avversario”, lo fa in due modi o lo blocca dal muso o lo afferra al collo, e i bambini trovandosi all’altezza del cane sono più facilmente attaccati in queste zone. Generalmente l’intenzione del cane non è quella di ferire veramente, ma, a differenza dei nostri amici a quattro zampe, la nostra pelle è molto delicata e basta poco per provocare delle lesioni anche serie. Quindi, chiediamoci sempre quale sia veramente la percezione e l’intenzione del cane. Voleva mordere o solo correggere? In entrambi i casi, perché si è spinto così avanti?

Vorrei mostrarvi quello che succede quando non si osservano i segnali che il cane invia e non si rispetta la dignità degli animali. Nel video seguente il famigerato Cesare Millan, riceve un morso da un cane che ha volontariamente provocato, mentre era intento a mangiare e ha continuato, incurante dei numerosi avvertimenti che la labrador gli stava inviando.

Finisco di raccontarvi la storia della cagnolina ringhiosa. Abbiamo lavorato con  lei per tre mesi, cercando di rinforzare nella sua testa che gli umani potevano darle anche cose belle anziché cose brutte e alla fine siamo arrivati al punto in cui lei si faceva toccare da tutti, bambini compresi. Ed ogni volta che vedeva una nuova persona in casa l’accoglieva scodinzolante portandogli una palla gialla in bocca per farsela tirare. Lei si fidava di nuovo dell’uomo perché aveva capito che, fortunatamente, non tutti gli esseri umani sono cattivi.

Growl3Sono state fatte molto ricerche sul ringhio del cane e in una di queste per osservare la comunicazione  fra cani (intraspecifica), i ricercatori hanno registrato i ringhi di 20 cani adulti in tre differenti situazioni.
Nel primo esperimento hanno registrato il ringhio di gioco mentre il proprietario ed il suo cane giocavano al tira e molla (o tiro alla fune).
Nel secondo ad un cane che era al guinzaglio veniva dato un grosso osso carnoso e mentre lo sgranocchiava, i ricercatori facevano entrare un altro cane (anche questo tenuto al guinzaglio), e lo inducevano a cercare di impossessarsene provocando un ringhio di avvertimento del primo, che cercava di difendere la sua risorsa. Non dimentichiamo che per i cani il cibo è sopravvivenza, è un istinto ancestrale scolpito nel loro DNA. Chiaramente nessun cane si è ferito durante l’esperimento ;).
Nella terza situazione c’era un cane, tenuto al guinzaglio dal suo proprietario, mentre un uomo sconosciuto si avvicinava furtivamente, fissandolo negli occhi, questo induceva il cane a reagire con un ringhio di minaccia, perché si sentiva in pericolo e doveva salvaguardare la propria esistenza.

I ricercatori, guidati da Tamas Farago del Department of Ethology della Eotvos Lorand University, hanno valutato le caratteristiche dei vari ringhi: la durata, la frequenza fondamentale (pitch) e un parametro chiamato “dispersione delle formanti”, che indica la lunghezza del tratto vocale.
L’analisi ha rilevato una netta differenza fra il ringhio di gioco, molto acuto e dal suono di breve durata degli altri due ringhi, quello di avvertimento, e quello di minaccia, chiamati “ringhi agonistici”. La cosa interessante, ha dichiarato Pongracz, un ricercato del team, è che nell’analisi dei ringhi agonistici non c’era alcuna differenza acustica percepibile né dalle macchine che li avevano registrati né dall’uomo, mentre al contrario, i cani sembravano distinguere alla perfezione le differenze fra i vari ringhi.
Quando i ricercatori hanno fatto ascoltare i ringhi ai cani, lasciando un osso incustodito vicino a loro, quando sentivano il ringhio di gioco e quello di minaccia i cani prendevano l’osso tranquillamente ma quando veniva fatto sentire loro il ringhio di guardia/avvertimento per la risorsa cibo, erano molto più titubanti nell’afferrarlo.

Se molti cani non hanno più una corretta comunicazione la motivazione discende da comportamenti sbagliati che adottiamo noi esseri umani, dalla selezione che ha allontanato sempre di più le razze dal loro progenitore originario, alterandone a volte le caratteristiche fisiche e la loro capacità di comunicare e purtroppo anche da parte delle scelte di una minoranza di allevatori poco coscienziosi che ha prediletto criteri estetici, trascurando gli aspetti comportamentali, facendo spesso accoppiare esemplari troppo vicini geneticamente o predisposti all’aggressività.

Se continueremo a piegare  la natura per le nostre “esigenze” senza farci molte domande, non stupiamoci se potranno esserci delle spiacevoli conseguenze. Come mi ha detto un po’ di tempo fa il professor Marc Bekoff  “la natura ha sempre l’ultima parola” (Nature bats last).

Bibliografia:


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