I momenti di crisi, un tempo imponevano i governi di Unità nazionale, le larghe intese, le convergenze. Oggi l'estate ha portato un ferragosto di nani e ballerine, una politica senza stile e senza freni inibitori. Sentire ieri a Ponte di Legno Bossi dare del nano di Venezia a Renato Brunettaspiegandogli, in un discorso di alta politica, che non doveva "rompere i coglioni sulle pensioni" è il segno di un dibattito forse mai caduto così in basso. Che Brunetta non sia un mostro di simpatia è risaputo, che non goda di grande seguito pure, che le pensioni vadano difese e le risorse cercate altrove siamo tutti d'accordo, ma lo stile in politica è essenziale, è lo stile di una nazione. Lo stile non è ipocrisia (si possono dire le stesse cose senza trascendere), lo stile è sostanza, è uno degli aspetti dell'autorevolezza di un Paese.
In passato avete mai sentito un Berlinguer dare del nano in pubblico a Fanfani? O qualche parlamentare dare del ciccione a Spadolini? Ora ci si insulta tra ministri in un momento in cui la coesione d'intenti e di progetti dovrebbe essere totale.
Così il teatrino della politica diventa un circo e il ferragosto una festa per nani e ballerine. L'ultimo sguaiato passo di danza prima della fine...
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