in questi giorni l’Iran è stato spesso presente sui media Occidentali, quasi sempre in maniera positiva. Grazie all’elezione di Hassan Rohani, infatti, la Repubblica Islamica è stata dipinta come un cielo in terra e ciò è avvenuto proprio mentre il regime continuava indisturbato ad uccidere, persegutare e arrestare gli oppositori politici. Quello che sfuggiva ai media occidentali, però, non sfuggiva alla popolazione iraniana.
Proprio mentre in Italia la gente partiva per il Ferragosto, infatti, in Iran la coraggiosa popolazione di Zanjan – nord overst dell’Iran – scendeva in piazza per protestare contro una fabbrica di proprietà delle Guardie Rivoluzionarie. La fabbrica, probabilmente adibita alla produzione di armamenti, è stata accusata dai residenti di inquinare l’ambiente, scaricando all’esterno residui di piombo e zinco. Ovviamente, come sbagliarsi, della protesta non è stata data alcuna notizia sui quotidiani nostrani, troppo impegnati a raccontare – o meglio inventare – “un nuovo Iran” inesitente. Della protesta, tra l’altro, siamo in grado di mostrarvi anche un video eccezionale:
A conferma che nulla in Iran è cambiato, i Pasdaran continuano ad essere impegnati in altre faccende. Ieri, ad esempio, l’uscente Ministro della Difesa Ahmad Vahidi – ricercato a livello internazionale per l’attentato contro il centro ebraico AMIA (1994, 85 morti) – ha descritto i risultati ottenuti dal Ministero durante il suo mandato. Tra i motivi di vanto ci sono l’espansione delle relazioni con America Latina, Africa e Asia, la cooperazione con oltre 200 gruppi industriali, la promozione del riolo del Ministero della Difesa all’interno del potente Consiglio per la Sicurezza Nazionale, lo sviluppo del programma di missili balistici e le conquiste nel settore spaziale. Insomma, alla faccia della moderazione, quello che Vahidi ha delineato è un Ministero della Difesa totalmente orientato all’offensiva sia in ambito interno che esterno. Se consideriamo che il successore di Vahidi, Hossein Dehqan, è un altro Pasdaran famoso per aver contribuito alla fondazione del movimento terrorista Hezbollah, c’è poco da sperare in un Ministero “più sobrio”.
Per chiudere in “bellezza”, purtroppo, siamo obbligati a riportarvi la notizia di altre 3 pubbliche esecuzioni avvenute presso Karaj il 18 agosto. Tuttio ciò, alla faccia dell’Iran che “sta cambiando”…