Qualche giorno ancora e si tornerà a parlare di Formula Uno!
Nel frattempo, ecco una nuova - piccola - rubrica che, pur viaggiando fuori dalla pit-lane, non perde del tutto l'anima racing di questo blog. Auto da sogno, gioielli della tecnica automobilistica, bolidi a quattro ruote: il nome non è ancora deciso, ma la sostanza l'avrete immaginata, no?Si parte con una vettura della quale si approfondiranno, in particolare, i dettagli aerodinamici:
PININFARINA P4/5Quest'auto, in esemplare unico, nasce nel 2006 per volere del collezionista americano Mr James Glickenhaus, noto per la sua particolare predilizione per le leggendarie auto da corsa degli anni '60. A partire dalla Ferrari Enzo decide quindi di far realizzare una vettura ispirata alle sport racing ma con vocazioni estreme. Come si vede dalle immagini le due auto si somigliano in buona sostanza, ma sarà proprio il piccolo grande desiderio dell'americano a far aggiungere numerose chicche tecnologiche ad un'auto già incredibilmente performante.
I fari allo bixeno e un innovativo sistema di led bianchi e gialli sono solo alcuni esempi di questa ricercatezza; completano il quadro, tra gli altri dettagli, cerchi in lega di alluminio da 20 pollici, fresati dal pieno, e le cerniere a vista in alluminio e acciaio speciali. La carrozzeria, interamente realizzata in carbonio, accoglie queste ed altre caratteristiche:
Motore 6 l, 12 cilindriCambio sequenziale 6 velocitàVelocità max: 350 km/h0-100 km/h in 3,69 s0-200 km/h in meno di 10 sPeso: 1200 kg
Area frontale: 1,906 m2Cx = 0,34Cz front = -0,123Cz rear = -0,025
Da queste prime immagini di overview si notano le principali differenze ad occhio con la Ferrari Enzo: Forme più morbide, profilo del frontale affusolato e spiovente, il corpo centrale dominato dal parabrezza a guscio unico, fiancate morbide e leggere allo stesso tempo.
Al posteriore i fianchi sono poderosi, e in essi è annegato il lunotto trasparente a goccia che funge anche da coprimotore.
Gli studi di aerodinamica a partire dal congelamento dello stile voluto dal committente hanno permesso di ottenere una minor resistenza all'avanzamento, avere maggiore stabilità e migliore aderenza.
Dalla vista laterale si evince chiaramente come la Pininfarina P4/5 riprenda quasi totalmente la forma di un'ala, forma ideale alla quale si tende per ben accompagnare il flusso.
E da questa immagine del modello in galleria è ancor più chiaro il percorso seguito dal flusso: si può dire che esso è quasi totalmente accompagnato dalla forma della carrozzeria.
Da notare l'estrema cura dei raccordi con le superfici.
Dalle immagini del frontale si nota la forma squadrata: questa permette di evitare la formazione di scie laterali che staccano il flusso all'altezza delle ruote.
Gli splitter, davanzali orizzontali che si estendono verso l'anteriore a partire dal dam, creano bassa pressione statica al di sotto di esso ed un più energico bloccaggio, con un forte incremento di pressione statica sopra (e quindi un incremento di downforce).
Il diffusore a valle dello splitter (in una zona di recupero di flussi stanchi), aumenta anch'esso la downforce, fino al centro del pianale.
Le fiancate si presentano quanto più possibile lineari in pianta, arrivando al posteriore, anch'esso concepito con una forma piuttosto squadrata.
I fari sono incassati, così come i cristalli a filo della carrozzeria: questo permette di eliminare le sporgenze e quindi l'insorgenza di disturbi.
Gli specchietti vengono allontanati dalla carrozzeria, per posizionarli in una zona a velocità minore.
La configurazione del tubo di Venturi instaura un regime di depressione.
La presa d'aria sul frontale fa sì che il flusso venga incanalato nel sottoscocca. Il diffusore posteriore contribuisce mandando quest'ultimo in depressione.
Lo scivolo posteriore allungato ed allargato è molto vistoso: le sue pinne incrementano la capacità di mantenere il flusso attaccato.
Lo spoiler posteriore, appendice con bordo d'ingresso solidale con la carrozzeria, rende la superficie posteriore continua e bilancia la downforce tra anteriore e posteriore.
L'estrattore posteriore garantisce continuità con il fondo scocca e quindi una conseguente continuità dei flussi.
Le uscite dello scarico sono posizionate in alto per non disturbare il flusso.
La rastremazione superiore consente di avere una scia più stretta. La carenatura completa del sottoscocca, che lo rende pressoché liscio, consente di minimizzare la dissipazione indotta dai componenti meccanici investiti dal flusso.
A voi i commenti su quest'auto da sogno!
[Tutte le foto sono state prese da internet]