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Festa del Cinema di Roma: Belle & Sebastien – L’avventura continua di Christian Duguay

Creato il 17 ottobre 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Belle & Sebastien- L’avventura continuaplay video
  • Anno: 2015
  • Durata: 97'
  • Distribuzione: Notorious Pictures
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: Francia
  • Regia: Christian Duguay
  • Data di uscita: 17-December-2015

In Sala Sinopoli esplode l’applauso prolungato caloroso e sentito mentre scorrono i titoli di coda di Belle & Sebastien – L’avventura continua diretto dal regista canadese Christian Duguay; il sequel del fortunato Belle & Sebastien (2013, regia di Nicolas Vanier) uscirà il prossimo 8 dicembre in 500 copie, come anticipato da Guglielmo Marchetti della società di  distribuzione Notorius Pictures.

Ispirati dalla serie di racconti Belle et Sebastien dell’autrice francese Cècile Aubry, gli sceneggiatori Fabien Suarez e Juliette Sales hanno seguito il periodo che porta Sebastien dall’infanzia alla soglia dell’adolescenza, sul finire del 1945; come sfondo la Seconda Guerra Mondiale che sta per volgere al termine. Da un punto di vista narrativo è un film che si differenzia dal primo, in cui lo snodo drammatico era molto forte; nel film diretto da Duguay il ritmo è più serrato e incalzante, c’è più avventura ma c’è anche molto spazio per i sentimenti e per la crescita di un nuovo legame, quella del giovane protagonista (interpretato nuovamente da Félix Bossuet) con il padre ritrovato, Pierre.

Pierre, interpretato da Thierry Neuvic, arrivato al grande schermo nel 2000 con Storie di Michael Haneke, rappresenta l’elemento nuovo, il cui legame con il figlio Sebastien si costruisce e cresce gradualmente e non senza intoppi; e in questa bella storia di padri e figli che si ritrovano dopo una serie di difficoltà, di incomprensioni e di cose non dette, ci sono anche Cèsar (Tchéky Karyo, che vanta collaborazioni in casa, con Vincent Cassel, Gérard Depardieu e Jean-Jacques Annaud e fuori casa con Ridley Scott e Michael Bay) e la figlia Angelina (Margaux Chatelier).

Sebbene compaia poco nel film, Angelina è il motore narrativo della storia: Cèsar e Sebastien si mettono in moto per cercarla e chiedono aiuto a Pierre; lo sviluppo degli accadimenti avviene proprio grazie all’ostinazione di Sebastien, convinto che la giovane, che tutti credono morta in un incidente aereo, sia invece viva. E Angelina rappresenta anche il coraggio, che per una donna di quegli anni voleva dire spingersi verso la realizzazione personale. La giovane partecipa alla Resistenza e ha progetti per il futuro; anche Gabriela, coetanea di Sebastien, che lui e il padre incontreranno durante le ricerche di Angelina, rappresenta un femminile diverso, ma nonostante la sua giovane età non ha ancora maturato la consapevolezza della propria femminilità e del coraggio di seguire le proprie idee. E’ un personaggio secondario che seppur raggiunga i protagonisti nella seconda parte della storia, trova un suo spazio per crescere e maturare. E anche lei, come Sebastien e come Angelina ha, forse, un padre da “ritrovare”.

Christian Duguay, che nella sua carriera di regista ha girato film d’azione (tra cui Screamers, 1995, tratto dal romanzo di Philip Dick) è stato letteralmente sedotto dalla storia: quando era bambino – racconta al pubblico in sala- correva a casa a vedere il cartone animato di Belle e Sebastien (e suo figlio si chiama Sebastien); il primo film gli era piaciuto, quando ha letto la sceneggiatura del secondo è rimasto colpito dal modo in cui questa andasse a fondo nell’interiorità dei personaggi e dei rapporti.

E dal canto suo Duguay  si è fatto apprezzare dagli sceneggiatori per la sua precisione e attenzione al testo, come ricordano loro stessi: “ci ha chiesto di leggergli ad alta voce la sceneggiatura per ricevere una serie di indicazioni che non erano su carta. Voleva che ogni dettaglio fosse utile in fase di riprese e ha preteso sempre molta chiarezza da parte nostra.”   E in un film dove due dimensioni molto forti come azione e sentimento si amalgamo Duguay  si è rivelato un eccellente direttore d’orchestra e ha saputo concertare l’aspetto emotivo, e quello tecnico e logistico.

Girato sulle Alpi dell’Alta Moriana e della Vanoise, la natura non fa soltanto da sfondo ma diventa personaggio, potente al punto tale da dirigere il corso della storia e amplificare in certi punti le emozioni.

Anna Quaranta

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