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Festa del Primo Maggio, in ricordo della strage di Portella della Ginestra

Creato il 01 maggio 2012 da Candidonews @Candidonews

Festa del Primo Maggio, in ricordo della strage di Portella della Ginestra

“Non si poteva restare indifferenti davanti all’avanzata diabolica della canea rossa, la quale, allettando con insostenibili e stolte promesse i lavoratori, ha sfruttato e si è servita del loro suffragio per fare della Sicilia un piccolo congegno da servire al funzionamento della macchina sovietica”.
(Salvatore Giuliano, spiegando le motivazione della Strage)

Il Primo Maggio è la Festa del Lavoro. In questa data, 65 anni fa, veniva compiuta la prima strage ‘di stato’ dell’Italia repubblicana. A Portella della Ginestra, in Sicilia, venivano trucidati dei lavoratori innocenti proprio durante la Festa. L’esecutore materiale fu il boss Pasquale Giuliano, i mandanti non si sono mai trovati….

Da Giornalettismo:

LA VITTORIA DELLE SINISTRE - La guerra era ormai finita da appena due anni. Quel primo maggio si tornava a festeggiare la festa dei lavoratori, spostata sotto il fascismo al 21 aprile. La vallata di Portella della Ginestra si riempì di duemila lavoratori della Piana degli Albanesi, per lo più contadini, pronti a manifestare contro il latifondismo e per festeggiare la vittoria del Blocco del Popolo nelle lezioni per l’Assemblea Regionale Siciliana. Il ticket PCI – PSI aveva conquistato 29 seggi, contro i 21 della DC.

L’ATTENTATO - Dalle colline circostanti la vallata partirono delle raffiche di mitra che uccisero 11 persone e ne ferirono altre 27. La CGIL proclamò lo sciopero generale accusando i latifondisti di voler “soffocare nel sangue le organizzazioni dei lavoratori”. Dopo quattro mesi si scoprì che le raffiche vennero sparate dagli uomini di Salvatore Giuliano, il quale nel 1949 fece recapitare ai giornali una lettera in cui parlava dello scopo politico di questa operazione.

I mandanti? Si sono fatte varie ipotesi ma nessuna è mai stata provata:

Mafia, politica, iniziativa personale, fascisti, servizi segreti USA preoccupati dell’espansione delle sinistre in Italia, latifondisti siciliani. I protagonisti in negativo morirono in pochi anni: Giuliano nel 1950 e Pisciotta nel 1954 avvelenato da un caffé alla stricnina. Anche il processo del 1971 come detto attribuì la resposabilità alla banda di Salvatore Giuliano.

Le 11 vittime:

  1. Margherita Clesceri
  2. Giorgio Cusenza
  3. Giovanni Megna (18 anni)
  4. Francesco Vicari
  5. Vito Allotta (19 anni)
  6. Serafino Lascari (15 anni)
  7. Filippo Di Salvo (48 anni)
  8. Giuseppe Di Maggio (13 anni)
  9. Castrense Intravaia (18 anni)
  10. Giovanni Grifò (12 anni)
  11. Vincenza La Fata (8 anni)

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